«Altro che 'tecnici': Monti e i suoi stanno facendo un gran casino, che rischia di portare alla paralisi la pubblica amministrazione: dal catasto alla agenzia delle entrate». L'accusa di Giovanni Faverin, potente capo cislino

"Bisognava fare prima una bella radiografia del corpo della pubblica amministrazione, e soltanto dopo portarla in sala operatoria". Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl-Funzione pubblica, sindacato assai potente soprattutto fra i dipendenti dell'amministrazione centrale, da Mario Monti questo non se l'aspettava: "Il governo tecnico sta attuando delle ricette insensate, che porteranno alla paralisi, anziché al risparmio".

Un esempio?
"Il decreto approvato il 15 giugno, che sopprime l'agenzia del Territorio, accorpandola a quella delle Entrate, e i Monopoli, unendoli alle Dogane. Operazioni che porteranno al blocco organizzativo. Alle Entrate c'è stata una positiva immissione di giovani con professionalità elevate in settori innovativi, al Territorio il catasto si stava modernizzando. E adesso anche il più capace dei dirigenti rischia di mettersi con le mani in mano in attesa degli eventi. Un'integrazione complicatissima. In cambio di quale risparmio? ".

Qual è allora la logica di questo intervento?
"L'azione sembra mirata a imbrigliare le agenzie, che si stavano muovendo troppo liberamente. La lotta all'evasione fiscale rischia così una battuta d'arresto. Un governo di tecnici che insegnano all'università organizzazione, e attuano la disorganizzazione. Come col Super-Inps: decisa a dicembre l'unificazione con Enpals e Inpdap, ma ancora manca il commissario Inpdap, che così non può approvare i bilanci. Non mi sembra da tecnici, questo".

Come bisognava muoversi?
"Bisognava fare un piano serio, prendendosi due o tre anni di tempo, analizzando dati, bisogni da soddisfare. Ci sono troppi centri decisionali, la pubblica amministrazione è una famiglia in cui tutti i componenti hanno libertà di usare il bancomat: e così in 10 anni, nonostante il blocco del turn-over, la spesa pubblica è cresciuta del 47 per cento. Non è pazzesco? Invece si continua a togliere acqua da un acquedotto che ha i tubi bucati".

Allude all'ipotesi di pensionare i sessantenni, all'80 per cento dello stipendio?
"Schizofrenia bella e buona: da un lato allunghi l'età pensionabile, dall'altro l'accorci scaricando i costi sulla previdenza. E li chiamano tecnici...".