Sergio Marchionne usa la Ferrari per vendere i suoi bond
Ecco perché la quotazione a Wall Street della casa di Maranello servirà alla Fca da richiamo per trovare acquirenti dei propri titoli obbligazionari
di di Maurizio Maggi
29 ottobre 2014
Fino a stamattina, la Ferrari aveva soprattutto un obbligo, dopo la clamorosa defenestrazione del presidente di lunga data Luca di Montezemolo: tornare a vincere in pista. Da stamattina, il Cavallino di Maranello ha saputo di avere un altro compito da svolgere: correre in Borsa e accrescere l'appeal dell'intero gruppo Fiat Chrysler Automobiles.
Il primo consiglio d'amministrazione londinese della nuova Fca ha confezionato due interessanti annunci che vanno entrambi nella stessa direzione: trovare carburante per finanziare l'ambizioso piano industriale svelato a maggio, a Detroit, dall'amministratore delegato Sergio Marchionne.
Un piano che dovrebbe portare il gruppo Fca a vendere 7 milioni di auto nel mondo nel 2018. Il progetto necessita ovviamente di quattrini, di tanti quattrini. La messa sul mercato del dieci per cento della Ferrari attraverso un'offerta pubblica di acquisto porterà in cassa tra i 500 milioni e il miliardo di euro, dipende da quanto sarà effettivamente valutata la Ferrari.
Il secondo annuncio di peso è stato quello dell'atteso bond “convertendo”, con le obbligazioni destinate a convertirsi obbligatoriamente in azioni Fca. Il bond potrà arrivare al massimo a 2,5 miliardi di dollari, s'è detto a Londra stamane, quindi quasi due miliardi di euro, al cambio attuale. «La separazione di Ferrari preserverà la rinomata tradizione italiana e la posizione unica del business di Ferrari, consentendo agli azionisti di Fca di continuare a beneficiare del valore intrinseco di questo business», ha sottolineato John Elkann, presidente di Fca.
I sottoscrittori del bond convertendo avranno diritto anch'essi a ottenere le azioni della Ferrari scorporata da Fca. Quindi, oltre a raccogliere denaro fresco per il gruppo con quel 10 per cento destinato al mercato nell'ambito dello sbarco a Wall Street, le potenti ed eleganti auto sportive made in Maranello serviranno pure da intrigante richiamo per convincere gli investitori a puntare sul bond convertendo. Così, se finalmente arriverà il tante volte auspicato rilancio dell'impolverata Alfa Romeo, un po' del merito sarà della creatura di Enzo Ferrari, che sulle Alfa Romeo aveva cominciato a correre.