Privilegi. Interventi. Idee. Le fondazioni di origine bancaria dovrebbero cambiare. Ecco come. Parla l'esperto di fundraising Valerio Melandri

'Negli Usa la beneficenza si fa gratis'

Valerio Melandri
Le fondazioni bancarie «hanno un problema di democrazia». A sostenerlo è Valerio Melandri, pioniere del “fundraising”, la ricerca di finanziamenti per attività filantropiche di cui insegna i segreti all'università di Bologna e alla Columbia di New York.

Perché un problema di democrazia?
«Perché i loro presidenti sono eletti da persone cooptate nel consiglio di amministrazione. La cooptazione! Non esiste più nemmeno per il Papa»

E qual è il problema? Le fondazioni non sono società private che distribuiscono gli utili a chi e come vogliono?
«Il loro patrimonio, quello che fanno fruttare in borsa per distribuirne poi i proventi attraverso donazioni e bandi, era tutto pubblico. È stato privatizzato. Ma per questo hanno il dovere di investire in iniziative di rilevante interesse pubblico»

Questo significa sostituirsi allo Stato dove questo non arriva?
«Assolutamente no. Anzi: quando le fondazioni cercano di farlo, costruendo  in proprio progetti - che siano mostre, laboratori di ricerca o luoghi di cura - sbagliano. I loro contributi devono essere il lievito, non la farina del terzo settore. Devono servire da moltiplicatore delle forze presenti. Non sostituirle. Certo, però: essere i creatori di qualcosa significa avere più potere che aiutando da dietro le quinte»

Negli Stati Uniti esistono enti simili?
«Sì, certo, a New York abbondano le fondazioni “granting” che hanno il compito di donare aiuti al territorio»

E assomigliano alle nostre?
«A guardare gli uffici: no. Presidente e consiglieri delle fondazioni americane sono tutti volontari. Niente gettoni di presenza o compensi: se devono dare soldi alla gente non possono trattenerne per sé. In Italia invece questi privilegi restano. E l'immagine della ricca fondazione dalla sede di lusso che elargisce contributi all'associazione sgarrupata di provincia è una delle costanti più distorte del sistema, secondo me. Dovrebbe essere il contrario».

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