Dove sta Zonin? L'ex gran capo della Popolare di Vicenza è da mesi al centro di un frenetico “Chi l'ha visto?”. Con la banca travolta dalle perdite e un esercito di azionisti grandi e piccoli che hanno perso per intero il loro investimento, Gianni Zonin è sparito dalla circolazione.
Nessuna apparizione pubblica. Nessun incontro. Niente di niente, almeno dall'autunno scorso. Scelta comprensibile, dal suo punto di vista. Se non fosse che l'anziano banchiere, classe 1938, indagato per aggiotaggio e ostacolo alla Vigilanza, di recente ha pensato bene di farsi vedere a Palermo, nella sede di Banca Nuova, controllata dalla Popolare di Vicenza. Circondato dagli sguardi sbalorditi di alcuni dipendenti, Zonin è stato ricevuto da Adriano Cauduro, direttore generale dell'istituto palermitano.
Dopo un lungo colloquio, durato almeno un paio di ore, l'inatteso ospite, raccontano alcuni testimoni, è stato prelevato da un'auto blu con autista. «Una vettura aziendale», sostengono fonti interne alla banca. Un pacchetto tutto compreso, quindi: incontro al vertice e passaggio in macchina per l'ex padre padrone della banca travolta da 6 miliardi di perdite.
La visita a Palermo risale al primo giugno e da allora in Banca Nuova non si parla d'altro. Su un totale di circa 116 mila azionisti, sono circa 7 mila i risparmiatori siciliani che hanno visto andare in fumo il loro investimento in azioni Popolare Vicenza e di questi almeno 300 lavorano a Banca Nuova. Come dire che quasi la metà dei 700 dipendenti hanno perso denaro, a volte tutti i risparmi, nel gran falò dell'istituto vicentino. Logico allora che l'improvvisa apparizione a Palermo dell'ex presidente sia stata accolta con una certa sorpresa. Così come il lungo colloquio con il direttore generale.
Va detto che Zonin è di casa in Sicilia, dove possiede una grande tenuta (Principi di Butera) non lontano da Caltanissetta. Cauduro conosce bene il banchiere vicentino. L'attuale numero uno di Banca Nuova, di origini venete, è approdato a Banca Nuova nel gennaio dell'anno scorso dopo una carriera di 15 anni interna alla Popolare di Vicenza fino all'incarico di vicedirettore generale raggiunto nel 2011. Quattro anni dopo, quando l'istituto veneto cominciò a franare, Cauduro fu l'unico dei quattro top manager di vertice a conservare la poltrona. Perse invece il posto il consigliere delegato Samuele Sorato insieme agli altri due vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, tutti indagati insieme a Zonin nell'inchiesta della procura di Vicenza sulla catastrofica gestione della banca.
Giovedì prossimo è in programma l'assemblea che dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione di Popolare Vicenza, un board designato per intero dal fondo Atlante, socio rimasto in campo col 99 per cento delle azioni dopo l'aumento di capitale di fine aprile. Come amministratore delegato è prevista la riconferma di Francesco Iorio, il manager che ha guidato la la banca nella fase dell'emergenza, a partire dall'estate 2015. La causa per risarcimento danni verso Zonin difficilmente potrà invece partire prima dell'autunno. Intanto, a giugno, l'ex presidente ha girato ai tre figli le sue azioni della casa vinicola di famiglia.