L'avvicinarsi delle feste natalizie fa impennare il prezzo dei biglietti. Così c'è chi si arrangia con una triangolazione che coinvolga la cittadina francese, l'Albania o la Bulgaria per dimezzare i costi. Intanto l’Antitrust in pressing sulle compagnie e si spera nell’Ue

Ci risiamo. Passano gli anni, ma la storia non cambia. Anzi, peggiora. Dicembre si avvicina e Natale bussa alle porte degli studenti e dei lavoratori fuorisede, desiderosi di tornare a casa per festeggiare assieme alle proprie famiglie. In molti però non apriranno. Perché sì, anche quest’anno volare a dicembre, a ridosso delle feste natalizie, verso la Sicilia e la Sardegna è un lusso per pochi. E le tariffe esaminate in una ricerca da Codacons lo confermano: un biglietto di sola andata (tra il 22 e il 23 dicembre) dal Nord Italia per la Sicilia costa già oltre i 300 euro, prezzo che sale sopra i 500 euro se si considera anche il volo di ritorno dopo l’Epifania. Per fare un esempio, la tratta Bologna-Palermo con andata il 23 dicembre e ritorno il 7 gennaio ha un costo di 530 euro. Oltre i 400 le tratte da Milano, Torino e Firenze per Palermo e Catania. Intorno ai 300, invece, partendo da Roma. Leggermente inferiori i costi per raggiungere Cagliari: dai 250 euro da Milano agli oltre 300 da Bologna e Torino. Tariffe che inoltre non tengono conto dei costi aggiuntivi, come quello per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, che incidono in modo non indifferente sul prezzo finale del biglietto.

 

«Da mesi denunciamo a suon di esposti le anomalie nel comparto del trasporto aereo, dove le tariffe in determinati periodi dell’anno sono del tutto fuori controllo», spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi. «Proprio grazie a queste denunce – prosegue – l’Antitrust italiana si è attivata aprendo una formale istruttoria, ma non basta: è necessario un intervento comune a livello europeo per bloccare gli algoritmi che fanno salire alle stelle i prezzi dei voli e sanzionare con multe milionarie le compagnie che speculano sulla pelle dei viaggiatori».

 

In sintesi, meglio passare le feste a Londra, Berlino, Madrid, Parigi (per le quali le tariffe, andata e ritorno, si attestano tra i 50 e i 100 euro) o volare fino a New York (da Milano e Roma il costo della tratta si aggira tra i 500 e i 600 euro). O, addirittura, nei casi in cui riabbracciare i propri cari fosse il regalo più grande, tentare una terza via: quella dello scalo in un’altra città prima di raggiungere la destinazione finale. Scelta che, seppur complessa e faticosa, comporta un importante risparmio economico. Per fare un esempio, se Milano-Catania dal 21 dicembre al 6 gennaio ha un costo di oltre 260 euro, la triangolazione Milano-Tirana-Catania e Catania-Sofia-Milano permette di abbattere di quasi 150 euro la tariffa, scendendo fino a 120 euro. Sempre di oltre 100 euro, ma ugualmente proibitiva, la triangolazione Torino-Roma-Palermo con Ita al costo di 350 euro, invece di 460 euro.

 

«Quest’anno i prezzi sono più alti del solito. Per le date 27 dicembre-10 gennaio, il diretto per Palermo dall’aeroporto di Bergamo superava i 300 euro. Dopo due ore di ricerca – racconta Fabio – sono riuscito a trovare la migliore soluzione: scalo a Lourdes alla modica cifra di 98 euro andata e ritorno». In effetti, anche guardando solo al biglietto d’andata, la triangolazione Milano-Lourdes-Palermo il 20 dicembre ha un costo totale di 44 euro, invece di oltre 170. Lo stesso accade il 23, quando il risparmio si aggira intorno ai 100 euro. «Il problema non sono le compagnie aeree che se individuano un’opportunità per lucrare si buttano a capofitto, il problema è delle istituzioni che dovrebbero agevolare i cittadini», aggiunge il viaggiatore trentenne.

 

Dello stesso avviso anche Antonino. «Partendo dal presupposto che non riuscirò ad abbracciare i miei cari per le feste a causa dei costi proibitivi dei biglietti aerei per la Sicilia, non capisco perché il governo italiano non attivi degli sconti per coloro che risiedono nelle Isole. Per fare un esempio, il governo spagnolo offre una riduzione fino al 75% del prezzo del biglietto aereo per i residenti alle Canarie e alle Baleari. Perché da noi ciò non è possibile?».

 

«È da anni – aggiunge Giorgia – che si parla di continuità territoriale per la Sicilia. Ma cosa stiamo aspettando? È veramente un privilegio poter passare le feste di Natale con le proprie famiglie?».

 

Domande che, se da una parte non hanno trovato riscontro nella norma contro il caro voli introdotta con il decreto Asset, che difatti si è rivelata un buco nell’acqua, si spera che invece trovino una risposta da parte dell’Unione europea. In questi giorni, infatti, Bruxelles ha deciso di indagare sull’aumento delle tariffe aeree in tutta Europa, salite fino al 30% nel corso dell’estate con profitti eccezionali per le compagnie. «Stiamo indagando per avere una spiegazione completa e dettagliata», ha dichiarato la commissaria Ue ai Trasporti Adina Valean in un’intervista al Financial Times, precisando che, se da una parte non c’è l’intenzione di intervenire su un «mercato funzionante», contestualmente teme «che le tariffe aeree elevate possano colpire le regioni esterne dell’Ue, come le isole o i territori isolati che fanno affidamento sul settore aereo per i collegamenti». Anche perché, come racconta Francesca, «il desiderio di riabbracciare i propri figli per le feste, a poco a poco, lascia il posto alla razionalità e alla rabbia. Perché dovremmo continuare a chiedere loro di spendere queste cifre assurde per tornare a casa? Non è giusto né per noi genitori né per loro».