Nel cda della società di Cipro che vuol comprare il grande impianto siciliano è stata nominata Alexia Bakoyannis. Suo zio è il capo del governo ellenico ed è sorella del sindaco di Atene

Si stringono i tempi per la vendita della raffineria di Priolo, che secondo i piani annunciati a metà gennaio dovrebbe passare dal gruppo russo Lukoil alla società Goi Energy di Cipro. Entro il 27 marzo il governo è chiamato a decidere sul destino di un impianto considerato d’interesse strategico nazionale e quindi sottoposto ai vincoli della normativa sul golden power. Isab, la società che controlla la raffineria, potrebbe passare di mano a un prezzo vicino a 1,2 miliardi di euro e l’operazione sarebbe finanziata da un «mix di investitori composto esclusivamente da interessi commerciali greci, israeliani e ciprioti», secondo quanto dichiarato recentemente dai portavoce degli acquirenti per smentire le voci circolate su una possibile partecipazione di capitali russi all’acquisizione.

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Goi Energy è il braccio operativo di Argus new energy, un fondo di private equity cipriota che, come tutti i veicoli finanziari di questo tipo, non è obbligato per legge a rendere pubblici i nomi dei propri finanziatori. Nei giorni scorsi, però, la società che punta a prendere il controllo della raffineria ha completato un riassetto del proprio azionariato.

Il fondo Argus, che a fine febbraio era l’unico azionista, ha ceduto a tre nuovi soci il 24 per cento del capitale, che ammonta in totale a un milione di euro. La fetta più importante, il 20 per cento, è stata rilevata da Michael Bobrov, l’amministratore delegato di Goi Energy, di nazionalità israeliana, che ha tirato le fila della trattativa con i venditori e con il governo italiano. Il 2 per cento è andato a Completicos Holdings, una società cipriota che risulta amministrata da due fiduciari, e con una quota analoga ha fatto il suo ingresso tra i soci anche Itzik Gur, un manager residente a Vienna con passaporto israeliano, come Bobrov.

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Le carte depositate a Cipro non danno informazioni sul prezzo pagato per l’acquisto di queste quote. Dai documenti che L’Espresso ha potuto consultare emergono però altre notizie inedite e per certi aspetti sorprendenti. Si scopre per esempio che a fine gennaio è entrata nel consiglio di amministrazione di Goi Energy anche Alexia Bakoyannis, una manager di nazionalità greca che alcune settimane fa, con il ruolo di responsabile dei rapporti istituzionali della società cipriota, ha accompagnato Bobrov nei suoi incontri con le autorità italiane, al ministero delle Imprese e del made in Italy guidato da Adolfo Urso e a Palermo con il presidente della Regione, Renato Schifani.

Alexia Bakoyannis

Ad Atene, però, Bakoyannis è molto conosciuta per altri motivi. Questioni di famiglia: la rappresentante di Goi Energy è nipote del capo del governo di Atene, Kyriakos Mitsotakis, nonché sorella del sindaco della capitale greca, Kostas Bakoyannis. La madre Dora è stata a sua volta primo cittadino della città ai tempi delle Olimpiadi del 2004 per poi diventare ministro degli Esteri.

Inutile dire che Alexia Bakoyannis si porta quindi in dote un’infinità di rapporti ad altissimo livello e forse rappresenta quegli «investitori greci» citati nelle dichiarazioni ufficiali dei portavoce di Goi Energy, investitori di cui per il momento resta sconosciuta l’identità precisa, al pari dei nomi degli altri finanziatori dell’operazione Priolo.