Economia
22 ottobre, 2025Dal primo gennaio 2027 l’età necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia salirà di un mese rispetto agli attuali 67 anni. Resta in vigore l’adeguamento all’aspettativa di vita introdotto nel 2011, mentre si riduce la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro
Nel 2022 Matteo Salvini autorizzava i propri sostenitori a “spernacchiarlo” se non avesse abolito la legge Fornero una volta al governo. Passato un anno il leader leghista prendeva tempo commentando la seconda finanziaria del governo Meloni affermando che la Fornero non era ancora “smantellata” ma che quella manovra era “un primo passo per cancellarla”. Al di là dei risultati elettorali della Lega non è dato sapere se i sostenitori del Carroccio abbiano onorato l’invito di Salvini. Circa un anno fa, in un'intervista a Il Messaggero, l'eliminazione della Fornero - negli anni azzeramento, abolizione, smontaggio - veniva descritta da Salvini come un obiettivo da raggiungere "entro il termine della legislatura". Nonostante gli slogan l’attualità degli obblighi di bilancio costringe a ridimensionare le promesse e a lasciare la legge Fornero al suo posto.
La matematica delle pensioni racconta che l’età di fine lavoro continua ad alzarsi. Nella bozza della legge di bilancio 2026, ora in discussione alle Camere, resta attivo l’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita a 65 anni – 21,2 anni secondo l'Istat, massimo storico - introdotto nel 2011. Dal primo gennaio 2027 l’età necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia salirà di un mese rispetto agli attuali 67 anni. L’aumento previsto di tre mesi non è stato cancellato ma entrerà in vigore solo da gennaio 2028. Anche per quanto riguarda la pensione anticipata si aggiunge un mese agli attuali 42 anni e 10 mesi di contributi, che, secondo lo stesso schema, verranno ulteriormente aumentati di due mesi ad inizio 2028.
L’unica eccezione all’aumento dei requisiti per andare in pensione sarà per i lavoratori che svolgono attività usuranti e gravose. Sotto la dicitura rientrano, fra gli altri, lavori in galleria, cava o miniera, lavori in cassoni ad aria compressa, subacquei e in ambienti con alte temperature, appartiene a queste categorie circa il 2% di chi va in pensione ogni anno.
Nella legge di Bilancio 2026 vengono eliminati i meccanismi di uscita anticipata dal mondo del lavoro, con Quota 103 e Opzione donna che non verranno rifinanziate. Spariscono quindi sia la possibilità di andare in pensione a 61 anni di età per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi che l’erede della Quota 100 del primo governo Conte che prevede il pensionamento a 62 anni con 41 di contributi. L’unica misura di questo tipo confermata nella Finanziaria resta l’Ape sociale introdotto nel 2018 dal governo Gentiloni. I lavoratori con determinate condizioni di difficoltà (disoccupati, invalidi, caregiver…) potranno continuare ad accedere all'anticipo del trattamento pensionistico da un’età di 63 anni e 5 mesi con le stesse modalità e fasce previste dalla normativa vigente.
Ci saranno modifiche anche agli importi degli assegni Inps. Le pensioni minime aumenteranno di circa quattro euro (+0,7%) per effetto di quanto previsto nella scorsa Legge di bilancio, mentre i trattamenti assistenziali erogati con gli assegni sociali agli over 70 con una pensione molto bassa verranno ritoccati al rialzo di 20 euro al mese.
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