Il presidente americano ha annunciato misure commerciali drastiche contro l'Europa. Nel pomeriggio è attesa una telefonata tra Bruxelles e Washington per riaprire i negoziati

"Le trattative non portano a nulla", Trump minaccia dazi del 50 per cento contro l’Ue dal primo giugno. E i mercati crollano

Che il concetto di dazio fosse particolarmente caro al presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo si era capito già dall'inizio del suo mandato, quando ha detto che è la sua parola preferita del vocabolario. Dopo i proclami e i dietrofront degli ultimi mesi, oggi, 23 maggio, ha annunciato l'introduzione di un dazio del 50% su tutte le importazioni provenienti dall'Unione europea, a partire dal primo giugno.

 

La decisione, comunicata tramite un post sulla piattaforma Truth Social, ha scatenato un'immediata reazione negativa dei mercati finanziari globali. L’indice di borsa S&P 500 (che rappresenta le 500 aziende più capitalizzate degli Stati Uniti) ha perso l'1%, mentre l’Euro Stoxx 50, che raccoglie le 50 maggiori società europee è crollato di quasi tre punti. Poco prima di annunciare le tariffe sull’Unione europea, Trump aveva già agitato i mercati con un’altra dichiarazione: se Apple non sposterà la produzione degli iPhone negli Stati Uniti, sarà colpita da un dazio di almeno il 25%.

 

"Le trattative con l'Ue non stanno portando a nulla!", ha scritto, accusando l'Unione europea di approfittarsi degli Stati Uniti. Nel pomeriggio, è attesa una telefonata tra il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, e Jamieson Greer, uno dei principali negoziatori commerciali degli Stati Uniti. La conversazione dovrebbe servire a chiarire le rispettive posizioni nel negoziato dopo l’annuncio a sorpresa.

 

Intanto, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha dichiarato a Fox News che il presidente Trump è "frustrato" per il blocco dei colloqui con l’Unione europea e spera che la minaccia "accenda un fuoco sotto l’Ue". "Il presidente ritiene che le proposte dell’UE non siano state all’altezza di quelle presentate da altri partner", ha spiegato Bessent, ricordando che la sospensione di 90 giorni dei dazi introdotti il 2 aprile sarebbe stata concessa proprio per favorire le trattative.

 

L’Ue sostiene invece di aver presentato una proposta dettagliata e strutturata, ribadendo la propria disponibilità a correggere gli squilibri commerciali e avanzando l’idea di un accordo a dazi zero sui prodotti industriali. La Commissione europea, nel frattempo, ha scelto di non commentare l’annuncio, una linea prudente in attesa del confronto. In caso di fallimento nelle negoziazioni, la reazione sarebbe già pronta, con circa 108 miliardi di dollari in dazi di ritorsione.  

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