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Esteri
ottobre, 2024

È una pulizia etnica E il mondo tace

Secondo la cronista palestinese, il governo israeliano vuole occupare in permanenza il territorio di Gaza. La resistenza dovrebbe essere legittima come quella dell’Ucraina

colloquio con YOUMAN EL FAYED

Secondo lei, cosa vuole davvero Israele dopo un anno di reazione armata alla violenza compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023?

«Date le modalità dell’aggressione andrebbero poste tante domande su come sia accaduta e perché sia andata cosi lontano. Io credo che Israele voglia compiere una pulizia etnica dei palestinesi a Gaza per riprendersi la Striscia. La Striscia l’ha occupata per tanti anni, imponendo negli ultimi 17 anni un assedio soffocante che ha deprivato la gente di Gaza delle necessità di base e dei diritti elementari come la libertà di viaggiare, di studiare e di curarsi. Israele ha sistematicamente punito l’intera popolazione di Gaza, distruggendola più volte mentre il mondo taceva».

Dunque crede in una corresponsabilità di Israele per il 7 ottobre?
«Non è stata una sorpresa per Israele che il 7 ottobre sarebbe potuto succedere. Piuttosto è stata una sorpresa per i palestinesi a Gaza sapere che quel muro di difesa potesse essere infiltrato. Per anni i soldati israeliani lo hanno sorvegliato 24 ore su 24. Come è possibile che Israele abbia permesso a combattenti palestinesi di infiltrare il muro con un bulldozer? Sono convinta che abbiano permesso che Hamas conducesse questo attacco per giustificare il genocidio in corso». 

Chi è Hamas?

«Hamas è un partito politico che governa Gaza. I palestinesi differenziano tra il partito e la resistenza militare sul terreno. Ognuno in Gaza ha a cuore la resistenza che è sacra, non importa cosa accada. Nessuno può dire niente contro la resistenza perché ritengono che questi combattenti siano quelli che soffrono di più. La gente non sa chi sono, sono nascosti e hanno abbandonato ogni tipo di vita normale per combattere contro un’occupazione illegale. Ovunque nel mondo la resistenza contro un’occupazione illegale è legittima. Ma sfortunatamente gli occidentali, in quanto alleati degli israeliani, hanno abbandonato i palestinesi. Per gli ucraini la resistenza è legittima e sono chiamati patrioti perché difendono le loro famiglie e le loro terre ma invece i palestinesi sono considerati terroristi. Si tratta di un doppio standard: qui Israele e lì la Russia». 

A Gaza non solo i palestinesi sostengono la resistenza armata ma accettano anche che si nasconda nelle loro case?
«Non è vero che i residenti permettono una base militare nel centro del quartiere o un combattente che si nasconde in quel- le aree. Questa è la propaganda d’Israele. Oltre 41 mila persone sono state uccise e oltre il 70 per cento sono donne e bambini. Il restante 30 per cento è composto da anziani e da uomini. Come fa Israele a sa- pere che quel 30 per cento è costituito da membri di Hamas?».

Ritiene che lo Stato di Israele debba esistere?
«Parliamo di come Israele sia esistita fin dall’inizio. Abbiamo paura di questa domanda perché potremmo essere definiti antisemiti o terroristi? Israele è stata imposta su terra palestinese. Se andiamo indietro nella storia la Palestina era composta da cristiani, ebrei e musulmani ma i palestinesi oggi sono oppressi dall’occupazione di Israele che è arrivata e ha preso illegalmente la terra palestinese, obbligando i nativi ad andarsene».

Chiedo di nuovo: Israele ha il diritto di esistere?
«Se potessimo tornare indietro al 1948 e ognuno stesse nella terra assegnata, non ci fosse apartheid in Israele e nessuna confisca in Palestina, allora tutto questo non succederebbe. Se i palestinesi hanno accettato di dividere la loro terra con Israele perché gli israeliani, che sono arrivati come ospiti, non accettano questa realtà? Ma ormai siamo andati oltre. L’intera regione è in guerra». 

Cosa accadrà nei prossimi mesi?

«Israele vuole mantenere al sua presenza militare nella Striscia di Gaza per poi impossessarsene completamente. Lo ha detto in vari modi. Si stanno già preparando per costruire nuove case a Gaza; ci sono gruppi di coloni che si stanno assicurando la terra sulle spiagge di Gaza mentre la guerra è ancora in corso. Una delle leader del movimento dei pionieri, Daniela Weiss, ha detto chiaramen- te che i palestinesi che vogliono sopravvive- re devono andare in Canada, in Australia e in Europa, e quelli che non vogliono saranno uccisi perché “Gaza sarà nostra”». 

C’è qualcuno che potrebbe essere un nuovo leader per i palestinesi?
«Il candidato di successo dovrebbe essere un terzo indipendente che viene dalla società civile palestinese, non appartenga a Hezbollah e nemmeno ad Hamas, che non abbia nessuna affiliazione e nessuna agenda. I palestinesi si meritano un politico libero che possano scegliere liberamente. E ce ne abbiamo tanti. Uno come Marwan Barghouti potrebbe mettere d’accordo tutti. È politicamente saggio, ha speso tanto tempo in prigione come Mandela: perché non potrebbe andare bene?».

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