Giovani
28 ottobre, 2025L’obiettivo di promuovere il merito e la mobilità sociale dell’istituzione universitaria si estende oltre la cerchia dei suoi studenti, coinvolge dei ragazzi che possono vivere la loro prima esperienza lontana da casa, nel momento della vita in cui stanno per decidere sul prosieguo dei propri studi
Inizia con la sfiducia, poi diventa disinteresse. Il distacco tra giovani e politica si amplia: lo fotografa l’Istat nel Rapporto sulla partecipazione del 2024, lo certificano i dati sull'affluenza alle elezioni. Non fanno eccezione le tornate regionali di queste settimane. Benché la disaffezione alla cosa pubblica sia una patologia trasversale, la cura non può che partire dai giovani. È sulle nuove generazioni che le scelte di oggi avranno più impatto.
Valerio Lorenzo Cancian e Carlo Cignarella, due allievi della Scuola Sant’Anna di Pisa, si trovano all’ingresso del loro collegio a discutere di tutto ciò. Formati in una delle più prestigiose università italiane, si confrontano quotidianamente su ciò che accade nel Paese, mossi dal desiderio di cominciare a restituire l’investimento fatto su di loro. Cosa fare, allora, per smuovere le coscienze dei coetanei che non sono più intercettati dalla politica? Da tale domanda e da successive riflessioni con altri allievi germoglia l’idea di una Scuola di Educazione Civica rivolta ai neodiciottenni di tutta Italia. Quest’anno si è tenuta la terza edizione e L’Espresso ha supportato l’iniziativa come media partner.
Complessivamente, vi hanno partecipato 150 ragazzi provenienti da un contesto socio-economico svantaggiato, segnalato dal minore titolo di studio dei genitori, che spesso riflette un basso reddito familiare e, quindi, meno opportunità.
Le spese organizzative, di viaggio e di alloggio nel Parco di San Rossore sono a carico del Sant’Anna, che ha accolto il progetto dei suoi allievi sotto il coordinamento del professore Luca Gori. Così, l’obiettivo di promuovere il merito e la mobilità sociale dell’istituzione universitaria si estende oltre la cerchia dei suoi studenti, coinvolge dei ragazzi che possono vivere la loro prima esperienza lontana da casa, nel momento della vita in cui stanno per decidere sul prosieguo dei propri studi.
Vengono proposti incontri con docenti universitari, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni che ogni giorno studiano e raccontano la realtà che cambia. Tra le figure di spicco, il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, la diplomatica Elisabetta Belloni, l’ex ministra Marta Cartabia. «Lo scopo della Scuola – spiegano Cancian e Cignarella – è quello di offrire a chi partecipa gli strumenti per capire cosa succede intorno e appassionarsi alla cosa pubblica. Al contempo, vorremmo accendere un faro su questi temi e riportare l’attenzione sull’importanza dell’educazione civica per formare i cittadini di domani».
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