Il consumo di sostanze tra gli adolescenti è in calo, ma emergono nuovi rischi. Lo rivela il rapporto dell'Agenzia dell'Unione europea sulle droghe

L’Europa delle dipendenze giovanili - Il report

Pubblicato il rapporto “European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs” (ESPAD) 2024 della European Union Drugs Agency, che monitora i comportamenti a rischio degli adolescenti europei. Il report, che fotografa lo stato delle dipendenze nei ragazzi tra i 15 e i 16 anni su 37 Paesi, conferma nel complesso una flessione storica nel consumo di alcol e tabacco, ma emergono segnali allarmanti sui nuovi fenomeni digitali.

Fumo da sigaretta, consumo di alcol e sostanze illegali

Il 73% dei ragazzi dichiara di avere consumato alcol almeno una volta nella vita, con picchi massimi del 91% in Ungheria e 90% in Danimarca e minimi del 29% in Kosovo. Un terzo ha bevuto la prima bevanda entro i 13 anni e l’8% riporta di essersi ubriacato da giovanissimo. Nonostante un calo registrato a lungo termine, l’alcol resta ampiamente accessibile considerato che, secondo il 75% degli studenti, è molto facile procurarselo.

Il fumo da sigaretta, sebbene l'utilizzo sia sia dimezzato rispetto al 1995, rimane molto diffuso: circa il 32% degli adolescenti ha fumato almeno una volta, con le percentuali più alte che si registrano ancora in Ungheria e Slovacchia. Notiamo una lieve prevalenza tra le ragazze rispetto ai ragazzi, rispettivamente 32% e 31%. In compenso, l’uso di sigarette elettroniche è in forte ascesa: il 46% delle ragazze e il 41% dei ragazzi le ha provate nella vita, e il 22% dichiara almeno un uso nell’ultimo mese.

L’uso di sostanze illegali rimane meno diffuso: in media il 13% ha provato almeno una droga. Le differenze tra Paesi sono marcate: si registrano dati del 25% in Liechtenstein e 24% in Repubblica ceca, contro il 3,9% di Georgia e Moldova. La cannabis è la sostanza più comune, mentre tutte le droghe pesanti (cocaina, MDMA, LSD, anfetamine…) restano sotto il 3%. Anche qui la differenza di genere è modesta, con il 14% dei ragazzi che hanno fatto uso di droghe e le ragazze che si attestano al 12%: nonostante il gap sia minimo, notiamo come questo dato sia invertito se paragonato all’uso di sigaretta.

Malessere psicologico e social media

Nuove preoccupazioni emergono dal benessere psicologico e dai comportamenti digitali. Solo il 59% degli studenti dichiara un buon stato di salute mentale. Le ragazze riportano molto più spesso disagio rispetto ai ragazzi con una differenza pronunciata: il 69% di questi ultimi, contro appena il 49% delle ragazze, dichiara di sentirsi bene. Le differenze più ampie si notano in paesi come l’Italia, in cui il 66% dei ragazzi riporta un buono stato psicologico, contro il 35% delle ragazze. Geograficamente, i tassi più elevati di benessere si trovano nel Nord Europa, ad esempio nelle Isole Faroe, con il 77% e in Islanda con il 75%, mentre il valore più basso viene rilevato in Ucraina, con valori intorno al 40%.

Determinanti nel far crescere timori fra la giovane popolazione sono stati fattori come i conflitti bellici in corso che, insieme agli strascichi degli effetti scaturiti della pandemia da Covid, continuano a condizionare la salute mentale degli adolescenti. Ma tra i segnali più preoccupanti emerge l’uso problematico dei social media, che coinvolge quasi uno studente su due. Il 47% degli adolescenti ha ottenuto un punteggio elevato nella scala Holstein del rischio percepito, sviluppata per misurare gli effetti negativi dell’uso eccessivo delle piattaforme. Il gioco d’azzardo continua a diffondersi, con una crescita del gioco online, con casi quasi raddoppiati rispetto agli anni precedenti, in particolare tra le ragazze.

Prevenzione contro le dipendenze

Nonostante i dati allarmanti, gli sforzi per combattere le dipendenze, almeno sotto il profilo della formazione educativa, sembrano essere diffusi. Il 72% degli studenti ha partecipato ad almeno un intervento di prevenzione nei due anni precedenti all’indagine. Spesso si tratta di eventi informativi e incontri di sensibilizzazione: il 49% degli studenti ha ricevuto formazione sugli alcolici, il 38% sul tabacco, mentre solo il 31% ha partecipato ad eventi di prevenzione in merito all'utilizzo delle sostanze psicotrope. Notevolmente più bassi sono i tassi di partecipazione ad attività contro dipendenze da “non sostanze”, come la dipendenza da internet, pari al 28%.


A cura di Enrico Bove

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