Giovani
16 luglio, 2025Articoli correlati
L’uso generalizzato di Internet, social e Ia mina lo sviluppo del cervello dei più piccoli. E aumenta l’ansia tra i giovani. Occorre tornare a coltivare sensi, contatti e relazioni. Parola di psichiatra
Negli ultimi anni alcune caratteristiche di bambini e ragazzi si sono modificate; ad esempio, sono diminuite la capacità di concentrazione, la curiosità, la memoria. Si è ridotto il linguaggio e, con esso, la capacità di comprensione del testo scritto, ma anche del parlato. Si è inoltre rilevata la diminuzione del Quoziente di Intelligenza della popolazione. Sono aumentate, invece, ansia e depressione, in particolare negli adolescenti. Tutto questo è l’esito di un processo indotto in gran parte dall’uso generalizzato di Internet, in particolare dei social, su cui si va innestando quello dell’Intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda i bambini, quando si dà loro il cellulare in mano si opera un furto: nella prima infanzia i piccoli imparano il mondo e il proprio corpo, con i suoi limiti e le sue possibilità, attraverso i sensi. Fin dai primi mesi di vita, i bambini assorbono con tutti i sensi i suoni, le forme, i colori, gli odori, i sapori e sperimentano la compattezza, la ruvidezza, il peso degli oggetti che toccano. Devono avere a disposizione oggetti, non schermi. Le informazioni che arrivano dai sensi sono trasmesse al cervello come segnali elettrici e le sinapsi, punti di raccordo fra i neuroni, le trasmettono alle reti neuronali permettendo lo sviluppo del cervello. La diminuzione degli stimoli sensoriali dovuta alla visione dello schermo riduce la formazione delle sinapsi.
Il linguaggio stesso è limitato dai troppi cartoni animati: nulla può sostituire la storia raccontata da una persona, con il mutare del tono di voce e delle espressioni condivise con i bambini. E si riduce l’empatia, così importante nei rapporti sociali.
Come si può, o meglio si deve, permettere al bambino di sviluppare adeguatamente le proprie possibilità, fin dalla prima infanzia? Una corretta formazione porta allo sviluppo dell’autonomia: alla gioia di riuscire a fare da soli, oggi così spesso umiliata dagli adulti che si sostituiscono ai bambini anche nelle azioni più semplici. L’autonomia genera fiducia in sé stessi e capacità di decisione, diminuendo fortemente il rischio delle dipendenze, fra le quali quella da Internet, in particolare dall’Intelligenza artificiale, è sempre più diffusa.
Più avanti, l’uso dei social diminuisce la capacità di stabilire relazioni: i rapporti virtuali non hanno la complessità di quelli reali! E la velocità degli input che arrivano dagli schermi è superiore a quella della trasmissione fra le sinapsi: impedisce il pensiero, che è lento. Le conseguenze della diminuzione della capacità di pensare sono gravi. In particolare, il prevalere dell’impulso sul ragionamento e l’abitudine a conformarsi alle informazioni troppo spesso manipolatorie della Rete. Molti ragazzi consultano l’Intelligenza artificiale, da cui si fanno costruire, ad esempio, i temi e le relazioni scolastiche e da cui ricevono informazioni senza bisogno di attivare la ricerca personale.
Questo può creare una dipendenza, che spesso raggiunge livelli di pericolosità estrema. ChatGpt fornisce consigli ed è spesso usata proprio per confidarsi e chiedere cosa fare, all’insaputa degli adulti. Questo se in famiglia non si è creata una confidenza, un’intimità sufficiente a rivolgersi con fiducia ai genitori. I pericoli della dipendenza dalla Ia sono evidenti in molti fatti di cronaca e sono in agguato per tutti gli adolescenti, in modo molto difficilmente controllabile.
Per aiutare i propri figli a crescere bene è spesso necessaria una rivoluzione dei genitori. È necessario che questi ultimi, nonostante la stanchezza alla fine della giornata, creino un’intimità con i figli fin da piccoli, intimità difficilissima da inventare quando divengono adolescenti. È importante che nei momenti comuni ci sia un dialogo in famiglia, che si parli di tutto, rispettando il contraddittorio ed escludendo l’aggressività quando i pareri sono discordanti. È importante che ci si diverta insieme, che si attivi la vita sociale frequentando persone diverse. Che si diano ai bambini non solamente sport, ma anche attività artistiche come la musica e la pittura. Che si attivi la meraviglia, la scoperta di paesaggi e di opere d’arte, in modo spontaneo, senza le guide e le cuffiette. Che si permetta ai figli fin da piccoli di collaborare, di partecipare alle decisioni comuni e anche di sviluppare la sensibilità per le vicende dei meno fortunati.
Se le relazioni personali sono ricche e soddisfacenti, i ragazzi non le sostituiranno con ChatGpt e con i social, il cui uso equilibrato e intelligente può essere di volontario arricchimento e non di dipendenza.
Ed è importante che fin da bambini si abbia il senso del mistero e della spiritualità, avvertendo che non tutto è misurabile né si limita all’informazione. Ad esempio, contemplare coi bimbi il cielo, non elencando pianeti, ma sognando l’infinito; entrare in una chiesa, non per seguire le funzioni, ma per respirarne la solennità. L’uso di Ia andrà aumentando, diversificandosi velocemente: è importate essere consapevoli di rischi e di opportunità.
*Federica Mormando, psichiatra e psicoterapeuta, è stata la prima in Italia a occuparsi di iperdotazione intellettiva. Tra i vari volumi, ha pubblicato per red! “Bambini e ragazzi ad alto potenziale” e, da ultimo, “Intelligenza artificiale. Una ‘mente’ a contatto con la nostra”.
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