Umberto Eco, nella sua Bustina Compagni che sbagliano, sottolinea come abbiamo un grosso problema con l’interpretazione del verbo “sbagliare”. Compiere un errore significa possedere la seria convinzione di essere sulla strada giusta pur inciampando al suo interno. Eppure, vediamo ancora il fallimento come una montagna invalicabile. È la storia di Sisifo: gli dei lo puniscono costringendolo a trascinare, ogni giorno, un enorme masso fino alla vetta di un monte, per poi vederlo rotolare giù

Alle macchine tocca essere perfette, noi dobbiamo ancora imparare a fallire

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