I 70 anni de L'Espresso
14 ottobre, 2025Nell’aprile 2008 L’Espresso coniò l’espressione Velenitaly per denunciare un pericoloso processo di alterazione del vino a basso costo
Poco prima della prestigiosa fiera Vinitaly, nell’aprile 2008, L’Espresso uscì con una copertina agguerrita contro la sofisticazione del vino, affiancata con sarcasmo al celebre evento attraverso il titolo “Velenitaly”. Il termine, coniato dalla testata per far riferimento all’inchiesta, restò nel tempo nel linguaggio giornalistico per indicare le indagini e gli scandali sugli oltre 70 milioni di litri di vino venduti a basso costo in Italia. Secondo l’articolo, firmato da Paolo Tessadri, nelle botti sequestrate si potevano individuare tracce di concimi, sostanza cancerogene, acqua, zucchero, acido muriatico e solo un quinto di mosto e un terzo di vino. Furono aperte inchieste nelle procure di Verona e Taranto, ma il lavoro giornalistico de L’Espresso non fu accolto sempre in modo positivo. La testata, nello specifico, fu accusata di non aver fornito dettagli adeguati, come i nomi delle aziende coinvolte. La vicenda fu poi oggetto di un'interrogazione da parte della Commissione europea e si concluse nel 2008, con la scoperta di 140.000 ettolitri di vino sofisticato, numerose ispezioni in diverse cantine italiane, da nord a sud, e circa 200 violazioni accertate di cui 111 penali.
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