I 70 anni de L'Espresso
24 novembre, 2025Il presidente di Unicef Italia, Nicola Graziano, racconta la drammaticità della crisi che sta travolgendo i bambini nei contesti di guerra e richiama le istituzioni e la società civile a un impegno collettivo
I numeri sono sufficienti a restituire tutta la drammaticità dell'aggressione di Israele a Gaza: "Sono 64 mila i bambini morti o feriti in questa guerra", scandisce Nicola Graziano, presidente di Unicef Italia. La situazione nella Striscia, come in molti altri scenari di conflitto, resta "drammatica", con tregue che “reggono e non reggono” e aiuti che arrivano a intermittenza.
In mezzo a questa instabilità, l’Unicef non arretra: continua a portare assistenza, istruzione, presidi di base. "Non abbiamo mai lasciato quel territorio", ricorda Graziano, ribadendo un impegno che va oltre l’emergenza: riportare l’infanzia al centro delle scelte politiche, istituzionali ed educative.
L’occasione per rilanciare questo messaggio è la festa dei 70 anni de L’Espresso, celebrata lo scorso 19 novembre a Palazzo Brancaccio, a Roma. Graziano insiste: "Non si deve abbassare lo sguardo davanti a queste tragedie. Il nostro credo è proteggere l’interesse superiore del minore: è un dovere verso le generazioni future".
"Bambini e bambine sono il futuro". E quel futuro, ammonisce Graziano citando la Costituzione e le convenzioni internazionali, si costruisce oggi, con scelte consapevoli e responsabili. Graziano, infine, sottolinea che momenti pubblici come questo servano proprio a tenere alta l’attenzione, perché l’urgenza non sfugga e la priorità resti chiara: proteggere chi verrà dopo di noi.
Guarda qui l'intervista: Nicola Graziano per i 70 anni de L'Espresso
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