L’allora presidente del consiglio discusse con il giornale la crisi dello Stato a metà degli anni Sessanta. Intanto la chiesa di Paolo VI condannava ufficialmente l’antisemitismo

Aldo Moro a colloquio con L’Espresso

Il 24 ottobre 1965 L’Espresso apriva con un’intervista ad Aldo Moro, presidente del consiglio dei ministri al suo secondo governo. Una prima pagina di forte impatto a partire dal titolo: “È corrotta la classe politica?”. Fra i temi trattati con Moro, anche la crisi dello Stato e di governi di centro-sinistra. Nel taglio basso il richiamo all’articolo di Carlo Falconi riguardava una storica decisione del Concilio vaticano II, la dichiarazione “Nostra Aetate”, sul rapporto della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane. È con questo documento che la Chiesa di Paolo VI condannò ufficialmente l’antisemitismo e riconobbe i legami teologici tra le due religioni monoteiste. Accanto, per la cultura, si leggeva invece l’annuncio della produzione del film "Il gruppo” di Sidney Lumet, tratto dal romanzo omonimo di Mary McCarthy (1962) e uscito l’anno seguente nel 1966. Il titolo dell’articolo, “Le ragazze del New Deal” si riferiva alla trama, ambientata negli anni Trenta. È la storia di otto ragazze, amiche e studentesse universitarie che dopo la laurea si riavvicinano in seguito alla morte di una di loro, suicida.



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