I 70 anni de L'Espresso
9 luglio, 2025Il presidente del consiglio, intervistato da L’Espresso, presentava il suo progetto per l’Italia, dopo che il Paese aveva affrontato una crisi monetaria e le disobbedienze civili del movimento del Settantasette
La clessidra del fumettista Angese (Sergio Angeletti) sulla copertina del 21 agosto 1977 racchiude un doppio Giulio Andreotti, “successore di sé stesso”. L’apertura del giornale è infatti un lungo colloquio dell’allora presidente del consiglio con Antonio Gambino, firmata tuttavia a nome di Andreotti e dal titolo “Cosa vi preparo per ottobre”. L’intervista è innanzitutto uno spazio per riflettere sullo “Stato che è rimasto in piedi” dopo i mesi più caldi del Settantasette, tra la crisi monetaria e finanziaria e il movimento di contestazione giovanile. «Una crisi dell’ordine pubblico» che, ammetteva Andreotti, l’aveva impressionato molto più dell’incertezza economica del Paese. Anche per questo motivo il presidente del consiglio parlava a Gambino di una imminente riforma dei servizi di sicurezza. Si faceva riferimento poi alla lotta programmatica all’evasione e alla frode fiscale (reati anti-sociali secondo Andreotti), a dei cambiamenti nel sistema carcerario e al superamento del divario tra Nord e Sud. Andreotti inoltre si poneva due obiettivi nell’intervista: la lotta alla criminalità, attraverso programmi a lungo termine e di prevenzione, e il rafforzamento dell’apparato industriale. Guardava inoltre con più interesse alle successive elezioni europarlamentari che all’elezione del nuovo presidente della Repubblica (che fu Sandro Pertini nel luglio 1978). Il presidente della repubblica era «pasta fatta in casa», a parole sue, «un affare interno». Il parlamento europeo, invece, avrebbe aiutato a sprovincializzare la politica italiana, secondo la sua visione.
Abbiamo raccolto una selezione delle copertine più iconiche, suddivise per decennio. Scorretele, sarà come passeggiare nel tempo. E votate quelle che, secondo voi, sono le migliori. Ogni mese, sbloccheremo un nuovo decennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. Le copertine più apprezzate diventeranno le protagoniste di una mostra dedicata ai 70 anni de L'Espresso.
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