I 70 anni de L'Espresso
1 agosto, 2025I primi incidenti delle centrali negli anni Ottanta spengono l’entusiasmo per la nuova industria energetica e accentuano la paura: nasce così il movimento anti-nucleare italiano
A metà degli anni Settanta, complice la crisi del petrolifera del 1973, l’opinione pubblica italiana era generalmente favorevole alla svolta nucleare. Si temeva infatti che il petrolio potesse diventare rapidamente una risorsa scarsa e troppo costosa, perciò nel nuovo Piano energetico nazionale l’Italia varò (tra il 1975 e il 1976) la costruzione di venti reattori nucleari in aggiunta ai tre già esistenti a Latina, Garigliano e Trino Vercellese. Poco dopo, tuttavia, il 28 marzo 1979, l’incidente di Three Miles Island in Pennsylvania, il primo in una centrale nucleare, alimentò subito anche in Italia numerose preoccupazioni e proteste contro il nucleare. Il 19 maggio, circa due mesi dopo l’incidente, a Roma confluirono più di ventimila persone per una manifestazione antinucleare promossa dal Comitato per il controllo delle scelte energetiche. A livello locale, le proteste erano cominciate già tempo prima a Montalto di Castro contro la costruzione di un nuovo reattore. Le iniziative aumentarono al punto che nel 1980 venne fondata la Lega per l’Ambiente, poi diventata Legambiente, che fece del rifiuto del nucleare uno dei suoi punti fermi. Nonostante le proteste, l’energia nucleare fu ampiamente inclusa nel Piano energetico nazionale del 1985, che prevedeva la costruzione di altre centrali entro il 2000. Il 24 marzo 1985, circa un mese prima della copertina che L’Espresso dedicò al movimento anti-nucleare (21 aprile), anche Trino Vercellese organizzò una grande protesta. Fu tuttavia il terribile incidente di Chernobyl un anno dopo, 26 aprile 1986, a frenare realmente la corsa al nucleare italiana, la cui fine fu sancita dal referendum abrogativo del 1987. Il terzo quesito, per cui vinse il Sì, impediva infatti l’intervento statale nel caso di rifiuto del comune a concedere un territorio per la costruzione di centrali nucleari. Allo stesso modo, l’incidente del 2011 a Fukushima frenò con un altro referendum la proposta sul nucleare avanzata da Silvio Berlusconi.
Abbiamo raccolto una selezione delle copertine più iconiche, suddivise per decennio. Scorretele, sarà come passeggiare nel tempo. E votate quelle che, secondo voi, sono le migliori. Ogni mese, sbloccheremo un nuovo decennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. Le copertine più apprezzate diventeranno le protagoniste di una mostra dedicata ai 70 anni de L'Espresso.
Il sondaggio lo trovate a questo link
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