I 70 anni de L'Espresso
28 agosto, 2025Dopo l’arresto di Mario Chiesa e l’avvio delle indagini di Tangentopoli, il potere del leader socialista si incrinò, soprattutto a Milano, dove operava la “Sacra Famiglia Craxiana”
Una mazzetta di banconote da 100 mila lire, con Caravaggio ben in vista, e un garofano rosso infilato in mezzo, segno inequivocabile della corruzione del partito socialista di Bettino Craxi. Questa era la copertina de L’Espresso del 10 maggio 1992. Il titolo evocativo “Milano corrotta, nazione infetta” era un riferimento alla grande inchiesta portata avanti dal giornale dal 1955, sulla speculazione edilizia a Roma (“Capitale corrotta=nazione infetta”). L’attenzione, nel 1992, si era però spostata su Milano a causa dell’arresto del socialista Mario Chiesa e delle prime indagini di Tangentopoli. La città ambrosiana, politicamente controllata dalla “Sacra Famiglia di Craxi” era entrata perciò in una grave crisi politica che avrebbe poi investito in pieno il leader del partito. Nel servizio di copertina, firmato da Giampaolo Pansa, L’Espresso spiegava appunto come l’inchiesta di Milano avesse prima di tutto incrinato e poi spezzato il potere socialista su Milano e come avesse, inoltre, danneggiato in modo significativo la carriera politica di Craxi, fino a quel momento favorito nella corsa al Quirinale e anche alla presidenza del consiglio. Incarichi che poi andarono rispettivamente a Oscar Luigi Scalfaro e Giuliano Amato.
Abbiamo raccolto una selezione delle copertine più iconiche, suddivise per decennio. Scorretele, sarà come passeggiare nel tempo. E votate quelle che, secondo voi, sono le migliori. Ogni mese, sbloccheremo un nuovo decennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. Le copertine più apprezzate diventeranno le protagoniste di una mostra dedicata ai 70 anni de L'Espresso.
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