I 70 anni de L'Espresso
4 agosto, 2025L’ayatollah iraniano, con la sua repubblica islamica, aveva dichiarato guerra morale all’Occidente e, dal 1980, combatteva lungo conflitto con l’Iraq, in cui erano coinvolti anche gli Stati Uniti
Nel 1987 l’ayatollah Khomeini era al potere in Iran da diversi anni. La sua dittatura teocratica nel 1979 si era sostituita al regime dello scià Mohammad Reza Pahlavi, diventando una repubblica islamica sciita, fondata sulla legge coranica. Dal primo momento, perciò, la nemesi di Khomeini divenne l’Occidente e lo stile di vita occidentale. Nemico principale erano gli Stati Uniti, anche perché il governo americano aveva rifiutato l’estradizione dello scià deposto dalla rivoluzione, provocando in Iran diverse manifestazioni anti-statunitensi. Nel 1987, quando L’Espresso dedicò la copertina del 16 agosto a Khomeini, l’Iran era in guerra già da sette anni con l’Iraq e, indirettamente con gli Stati Uniti. La nuova amministrazione Reagan, infatti, finanziava le operazioni militari di Saddam Hussein, in un conflitto che presto si rivelò “di posizione”, difficile da vincere e sempre più cruento. In quello stesso anno anche l’Onu intervenne, con il Consiglio di sicurezza che chiese il cessate il fuoco il 20 luglio, rimasto inascoltato fino all’estate successiva.
Abbiamo raccolto una selezione delle copertine più iconiche, suddivise per decennio. Scorretele, sarà come passeggiare nel tempo. E votate quelle che, secondo voi, sono le migliori. Ogni mese, sbloccheremo un nuovo decennio, fino ad arrivare ai giorni nostri. Le copertine più apprezzate diventeranno le protagoniste di una mostra dedicata ai 70 anni de L'Espresso.
Il sondaggio lo trovate a questo link
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