Prosegue la nostra inchiesta nell'inferno delle campagne vicino a Ragusa. "Mia moglie ha subito continue molestie dal padrone" racconta un uomo alle nostre tecamere. Gli operatori delle Onlus sono stati minacciati. E le interruzioni di gravidanza sono in aumento: "In ospedale arrivano delle bambine, quindicenni che dopo il parto abbandonano i figli"

Anche ragazze minorenni potrebbero essere state violentate nelle campagne vicino Ragusa. È difficile dirlo con certezza, ma sono molti i sospetti di abusi sulle lavoratrici straniere costrette dai proprietari di alcune serre a subire violenze: secondo alcune associazioni di volontari gli  aborti nell’ospedale di Vittoria sono in netto aumento. Le richieste, in media, sono circa una mezza dozzina a settimana solo al Riccardo Guzzardi di Vittoria, a cui vanno aggiunte quelle degli ospedali vicini di Ragusa e Modica. Ecco: la maggior parte delle interruzioni di gravidanza riguardano ragazze romene. Alcune, che hanno superato il terzo mese, dopo il parto abbandonano i figli in ospedale.

LA VIDEOINCHIESTA DELL'ESPRESSO
 [[ge:rep-locali:espresso:285505922]]


«Quasi tutti i casi che mi sono capitati di trattare - racconta Don Beniamino Sacco, parroco di Vittoria -   riguardano vicende che coinvolgono uomini italiani con giovani ragazze romene».
 
«La situazione qui è gravissima – racconta informalmente un medico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa che preferisce rimanere anonimo – i proprietari delle serre sono contadini che vivono nelle campagne, e spesso approfittano della loro posizione. Avendo spesso una moglie a casa, la prima cosa che fanno se nasce un problema con una ragazza romena è quella di costringerla a interrompere la gravidanza. Il meccanismo purtroppo è questo». «Mia moglie ha subito continue molestie dal padrone, le toccava sempre il sedere,  è arrivato a toccarla anche in macchina in mia presenza», ci dice Victor (nome di fantasia)   rumeno di quarant’anni che vive in Italia da nove».