Le strade del Signore per «salvarti» dal calvario dell’omosessualità sono infinite.
I libri con le teorie riparative dell’americano Joseph Nicolosi, gli psicologi che mettono la fede davanti alla scienza, piccole comunità di mutuo-aiuto per uscire dal tunnel e tutti gli sforzi delle associazioni ultraconservatrici.
Intorno ai gruppi di apostolato cattolico di Courage e degli altri fanatici come Narth, Exodus e Living Waters che pensano di curare l’omosessualità come una devianza è sorta un’ampia produzione letteraria, gruppi che si auto-convincono della bontà di teorie fuori dal tempo e dalla logica fino ad una rete di sacerdoti coraggiosi formati ad arte per rispondere alle domande imbarazzanti di chi sente attrazione per lo stesso sesso.
Come combattenti moderni per la fede sul Web vengono agganciati e indottrinati (dove si trovano anche gruppi facebook di ex gay felici&convertiti) e poi trasformati in consumatori di libri, corsi e sedute ed entusiasti organizzatori del family day a Roma.
Nel solco dell’insegnamento del Vaticano che impone il principio che “l’omosessualità è disordine”, quale cura migliore delle preghiere?
I RIMEDI PER GLI OMOSESSUALI
I sostenitori delle terapie riparative e dei gruppi apostolici considerano l’identità sessuale come obbligatoriamente monolitica in cui uomini e donne sono in una relazione rigidamente eterosessuale. Come un dogma difendono l’idea che l’omosessualità sia una malattia, un arresto dello sviluppo sessuale e soprattutto un fallimento nel processo di identificazione con il proprio genere.
Forti di queste convinzioni propongono trattamenti volti a cambiare l’orientamento da omo ad eterosessuale. Come? La “somministrazione” è un mix multiforme e si basa sulla terapia psicanalitica, biblioterapia, psicoterapia di gruppo fino alla terapia del sogno.
Considerano fondamentale nella “cura” l’iniziazione alla mascolinità, il superamento del “falso io”, la ricomposizione del rapporto con il padre, il recupero della competizione e rapporti maschili non sessuali.
Anche la castità e la preghiera sono utili alla buona riuscita della terapia. Risultati zero, ma lo sforzo di preghiere a cure fai-da-te che non funzionando ripetono sistematicamente il copione del “malato”, creando sofferenza e disagio e la convinzione di una capacità di amare "rotta", come racconta lo psicoterapeuta Federico Ferrari.
Dannose e condannate dalla comunità scientifica, il lavoro di questi terapeuti non è mai pubblico e visibile e chi si cimenta lo fa con una azione multidisciplinare formata da professionisti del campo medico, filosofico e da sacerdoti, rifiutando però il confronto con altri psicologi e psichiatri.
I gruppi non parlano mai esplicitamente di “cura” e “terapia” ma usano forme metaforiche come “rifioritura” o “nuovi percorsi”.
La mission è praticamente impossibile:«andare oltre i confini dell’identità omosessuale verso una più completa unione in Cristo. Questa è una certezza che trova fondamento nella nostra stessa fede».
I PSICOTERAPEUTI PER USCIRE
L’indicazione non si presta a fraintendimenti:«Psicoterapeuti in Italia, uscire dall’omossualità». E poi ecco l’elenco di chi può essere d’aiuto per abbondanare la propria identità "deviata".
In cima il guru americano Joseph Nicolosi, fondatore dell’associazione Narth e delle deliranti teorie riparative per i gay infelici e sofferenti di questa loro condizione.
Ha scritto diversi libri, tutti tradotti in italiano da Sugarco e San Paolo Edizioni:“Omosessualità maschile: un nuovo approccio”, “Manuale pratico di riorientamento”, “Oltre l'omosessualità. Ascolto terapeutico e trasformazione” e “Una guida per i genitori”.
Tutti pubblicazioni tese a un unico scopo:«Non devi essere gay», spiega Nicolosi dal suo sito. «Se gay non descrive la tua vera identità noi possiamo aiutarti». Riducendo, cancellando, comportamenti e desideri omosessuali e parallelamente sviluppando il potenziale eterosessuale insito in ogni individuo. Se non basta dalla California conduce sessioni via telefono o via Skype.
C’è poi il Gruppo Lot, un’organizzazione di ispirazione cattolica che organizza non solo incontri di preghiera e di riflessione, ma anche uscite collettive.
Lot è il nome dell’uomo che scappò da Sodoma e Gomorra prima che Dio le distruggesse. Il seminario di "guarigione e liberazione interiore" costa 185 euro prevede cinque giorni di messe, canti, invocazioni dello spirito santo, confessioni, meditazioni con la luce spenta e lezioni. Organizzato da Luca Di Tolve (ex attivista dell’Arcigay e protagonista della canzone di Povia “Luca era gay”) l’incontro a porte chiuse è stato raccontato da Repubblica lo scorso giugno.
Nell’elenco anche professionisti e sigle come Agapo Pro Life, Alleanza cattolica movimento europeo per la difesa della vita e della dignità umana, Famiglia domani confederazione italiana dei centri per la regolazione naturale della fertilità, Medici cattolici di Brescia, Associazione Obiettivo Chaire e Scienza&Vita.
Tutte onlus di ispirazione religiosa che si affidano agli insegnamenti delle sacre scritture e alla potenza “trasformatrice” della preghiera.
Confondendo la fede con la militanza e mischiando la professione con la politica attiva, hanno scritto a Renzi contro il disegno di legge Cirinnà (che dovrà regolare le unioni civili anche per persone dello stesso sesso) e si sono prodigati per portare un milione e mezzo di persone lo scorso giugno al family day romano.
LA CASTITA’ PER EVITARE IL PECCATO
La galassia negazionista degli impulsi sessuali non pone limiti alla diffusione delle proprie idee che sfidano la logica e la scienza.
Via facebook il proselitismo si mette in moto con “Ex gay world”, storie di persone che hanno cambiato il loro stile di vita e sono felici. L’equivalente italiano è diffuso da “Chiara Luca Alessio Eva”, community che diffonde il verbo con particolare attenzioni alle donne lesbiche.
Per chi non vuole esporsi di persona ecco la linea di ascolto “Amico segreto” con tanto di numero verde. Un servizio «che si rivolge principalmente a giovani dall’orientamento sessuale incerto, così come ai loro familiari». Il counseling è nato grazie ad Agapo, Associazione genitori e amici di persone omosessuali e del consultorio familiare Genitori oggi che a Milano gode dell’accreditamento dell’Asl e della Regione Lombardia. Tutto sbilanciato da una parte ecco le domande che si fanno ad Agapo:«Perché i poteri forti del capitalismo transatlantico impongono la cultura gay e gender?».
Ancora più spinoso il tema da trattare nel confessionale.
Come rispondono i sacerdoti quando si trovano ad affrontare il tema dell’omosessualità? “Accettati per ciò che sei e trovati un amante fisso” oppure ”Va tutto bene se si è in una relazione stabile”.
Altri direbbero:“Sposati, stare con una persona del sesso opposto ti curerà”. Ad alcuni penitenti è stato anche detto: “Vattene dal mio confessionale”, mentre altri preti hanno alzato le braccia e detto: “Non so cosa dirti a riguardo”. Altri ancora indirizzerebbero le persone verso gruppi di “spiritualità gay e lesbica”, scarsamente preoccupati del fatto che la spiritualità e la moralità insegnata in questi gruppi sia o meno autenticamente cattolica.
Per tutte queste imbarazzanti domande (raccolte nei forum degli integralisti) le risposte arrivano da “Sacerdoti coraggiosi”, una rete per aiutare le persone che si sentono combattute tra omosessualità, amore di Cristo e insegnamenti della Chiesa cattolica.
La soluzione non accetta compromessi, abbracciando le idee di San Tommaso D’Aquino che scagliandosi contro la sodomia propone un’unica soluzione:«La castità, per non cadere nel peccato».