Nel 2011 Equitalia aveva ipotecato la casa del premier incaricato, che poi ha saldato cancellando il debito. Il professore ha comprato l'appartamento a 34 anni per 450 milioni di lire dall'immobiliarista Statuto

Circa 17 mila euro di Iva non pagata e omesse ritenute, 18 mila euro di mancati versamenti Irpef-Irap e Iva, oltre 6 mila euro dovuti e non versati alla Cassa nazionale di previdenza forense, più qualche multa stradale e sanzioni accessorie: ecco, nel dettaglio, i debiti che il professor Giuseppe Conte aveva con il fisco italiano, e che hanno costretto Equitalia, nel marzo del 2011, a chiedere l'ipoteca legale «per la complessiva somma di 24.600 euro, a garanzia del proprio credito di 49.200 euro», sulla casa romana di proprietà del candidato premier del nuovo governo tra M5S-Lega.
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La vicenda è stata raccontata ieri dall'Espresso, oggi aggiungiamo nuovi dettagli sul giallo. Nel documento deposto in conservatoria, si evidenzia come nel 2006 il presidente del Consiglio in pectore abbia dimenticato di pagare l'imposta sul valore aggiunto per 15.700 euro, a cui aggiungere gli interessi di mora, mentre i tributi non versati alla Cassa riguardano gli anni 2002, 2006 e 2007. In un'altra cartella esattoriale, del 2009, il debito arriva a 26 mila euro complessivi.
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Ieri il suo commercialista Gerardo Cimmino, contattato da chi vi scrive, aveva spiegato che si era arrivati all'ipoteca perché «l'Agenzia ha mandato le comunicazioni via posta, ma nello stabile romano del professore il portiere non c'è. La cartolina è stata probabilmente smarrita. Quando il contribuente non si presenta, e non porta i giustificativi della dichiarazione, iscrive al ruolo tutto l'Irpef sulla dichiarazione non presentata. Quando il professore se ne è accorto, ha saldato tutto. A oggi Conte non ha alcuna pendenza con il fisco. Bastano 4-5 ritenute mancanti sulle fatture che il professore emetteva per arrivare a quella cifra. Può succedere a tutti. Non si sono aperte procedure penali, solo una questione fiscale».
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Sarà vero, ma le carte raccontano quantomeno una distrazione "recidiva".

La casa romana del professore (in tutto 130 metri quadri) ipotecata da Equitalia è in una delle più belle belle strade della Capitale, a Via Giulia: le visure catastali segnalano che è stata comprata nel 1999, quando Conte aveva solo 34 anni, per 450 milioni di vecchie lire. Il venditore era la società Giulia Immobiliare, controllata dalla “Michele Amari” srl, la capogruppo italiana dell'immobiliarista Giuseppe Statuto, che ha avuto il pagamento in due tranche: una subito, da 140 milioni, a cui si è aggiunto un versamento successivo da 310 milioni di lire.
Gli altri inquilini del palazzo, che hanno comprato nello stesso periodo, hanno speso al metro quadro cifre molto simili.
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Il giovane avvocato ha probabilmente dovuto investire molto anche nella ristrutturazione: dagli atti risulta che la casa fosse infatti in «pessimo stato di manutenzione», necessitando di «messa a norma degli impianti».
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Oggi l'appartamento di cinque stanze più accessori vale molto di più di quanto pagato, e l'ipoteca Equitalia solo un brutto ricordo per il premier incaricato: una volta girato al fisco il dovuto che non era stato versato per anni, a novembre 2011 l'ente ha chiesto la cancellazione dell'ipoteca.