L’indagine

Caso Verdini, l’Anas licenzia i tre dirigenti indagati per la nuova cricca dei lavori pubblici

di Gianfrancesco Turano   22 febbraio 2024

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Dopo le inchieste dell'Espresso la società delle strade ha mandato a casa Cedrone, Petruzzelli e Veneri, coinvolti nel procedimento aperto dalla Procura di Roma sul “cognato” del ministro Salvini. È confermata la posizione garantista sull’ex ad Simonini, che rimane sospeso

L’Anas ha licenziato i tre manager coinvolti nel caso Verdini. Il provvedimento, confermato dalla società del gruppo Ferrovie dello Stato, arriva appena dopo la pubblicazione dell’inchiesta di copertina dell’Espresso sulla nuova cricca delle infrastrutture e riguarda Luca Cedrone, responsabile di ponti, viadotti e gallerie, Domenico Petruzzelli della direzione operation e Paolo Veneri della direzione appalti e acquisti.

I dirigenti della società delle strade erano indagati e a fine dicembre sono stati sottoposti a misure cautelari dalla Procura di Roma insieme a Tommaso Verdini, figlio di Denis e fratello di Francesca, compagna del segretario leghista Matteo Salvini che, da ministro delle infrastrutture, ha poteri di indirizzo sull’Anas.

L’inchiesta romana era stata rivelata dalle cronache nel settembre 2022 ma finora non aveva portato ad alcun tipo di provvedimento disciplinare nei confronti dei dirigenti che con Verdini e il suo socio in Inver Fabio Pileri avevano rapporti frequenti nel tentativo di gestire appalti per centinaia di milioni di euro.

Come aveva raccontato un’inchiesta de l’Espresso dello scorso gennaio, Veneri era stato spostato alla Quadrilatero Umbria Marche con la qualifica di direttore finanziario. Petruzzelli, che aveva tentato di ottenere tramite Verdini junior la guida della Cav, società mista fra Anas e la regione Veneto, era stato trasferito alla sicurezza sui cantieri. Infine, Cedrone era rimasto responsabile della geotecnica e gallerie.

La sospensione dei tre manager ha anticipato il licenziamento contro il quale è presumibile venga presentato ricorso dato che il processo penale è ben lontano da condanne definitive. Altri dirigenti dell’Anas rimangono sospesi. Il più importante di loro è l’ex ad Massimo Simonini, rimpiazzato dall’attuale ceo Aldo Isi, a sua volta in scadenza di mandato da qui a poco, dopo l’approvazione del bilancio 2023.

Simonini, che appare citato in lungo e in largo nelle conversazioni d’affari della cricca e ha partecipato a diversi incontri con il gruppo Verdini, non risulta indagato dalla magistratura e fino a pochi giorni fa continuava a entrare negli uffici Anas di via Monzambano o in quanto ne resta, visto che gran parte delle attività si stanno trasferendo in altra sede per lavori di riqualificazione dell’immobile nei pressi della stazione Termini. Simonini è rimasto commissario straordinario alle dipendenze dirette del Mit per due opere molto importanti: la Orte-Mestre (E78), un lavoro da 10 miliardi di euro voluto dall’ex europarlamentare Vito Bonsignore, e la statale 106 Reggio-Taranto.