Inchieste
27 novembre, 2025Lado Okhotnikov, sedicente mago degli affari, vive da latitante d’oro a Dubai ricercato in mezzo mondo per un raggiro con lo schema Ponzi. Ha usato come esca Kevin Spacey e Ornella Muti, ma anche la mamma di Musk
Venezia, 25 settembre 2024. Una splendida Ornella Muti, a suo agio in una tunica di seta avorio, si accomoda per una colazione al Ca’ Sagredo Hotel. È stata invitata da un’imprenditrice ucraina di madrelingua russa, Elvira Gavrilova, titolare della società di comunicazioni Elledgy Media Group, come riporta il sito di moda “L’Officiel Austria”, che pubblica gli scatti di quel breakfast fascinoso in Laguna. Si vede l’attrice italiana seduta a una tavola imbandita, mentre è intenta a discutere proprio con Gavrilova, che da qualche tempo usa anche il cognome Paterson: insieme stanno leggendo un documento. L’articolo descrive «un evento», con ospiti celebri come Kevin Costner, che «ha attratto anche la leggendaria star italiana Ornella Muti», che sarebbe stata «particolarmente incuriosita dal potenziale del bio-hacking». La kermesse di Venezia serve proprio a introdurre quella «nuova tecnologia all’avanguardia nel campo della bellezza, allungamento della vita e miglioramento della salute», che «unisce i più recenti progressi in genetica, intelligenza artificiale e digitalizzazione del Dna». «Viviamo all’intersezione tra realtà e meta-universo», assicura Elvira Gavrilova: «I nostri progetti mirano a garantire che le generazioni future conducano vite più felici, più sane e integrate tecnologicamente».
A vendere questa sorta di formula magica dell’eterna giovinezza è una startup, Meta Force Space Dmcc (che sta per Dubai Multi Commodities Centre), registrata negli Emirati arabi dal milionario Vladimir Okhotnikov. È il titolare di una piattaforma d’investimento in criptovalute che all’epoca della presentazione veneziana era già stata denunciata per frode in Cina e Russia. Il fulcro di Meta Force, come di altre sue piattaforme, è la ricerca di investitori attirati dall’idea di diventare milionari grazie a una tecnologia basata su algoritmi, che automatizzano i contratti e promettono di aumentare l’efficienza e la sicurezza delle transazioni digitali. Okhotnikov, 47 anni, detto Lado, è stato però accusato in diverse nazioni di raggirare i clienti. E deve vivere a Dubai perché sulla sua testa pende un mandato di cattura internazionale.
Che c’entra Ornella Muti con un personaggio del genere? «Nulla», risponde lei a L’Espresso. «Pensavo di essere stata invitata a quell’evento dalla make up artist Charlotte Tilbury», il cui marchio, in effetti, compare tra quelli presenti a Venezia. Anziché sponsorizzare il rossetto di Tilbury, però, l’attrice italiana è stata usata per pubblicizzare l’ultima impresa di Lado. «È tutto un grande errore», spiega oggi Ornella Muti: «Mi dispiace per questa situazione, ma io non c’entro niente: non conosco Elvira Gavrilova e non ho nulla a che fare con le criptovalute».
Anche altre celebrità sono state usate come esca, spesso a loro insaputa, per promuovere le imprese di Okhotnikov e sedurre investitori. La società Ellegdy ha organizzato cene e feste private da Saint Tropez a Mumbai, da Dubai a Cannes, con star di Hollywood e influencer vari. Nell’agosto scorso Okhotnikov ha addirittura finanziato e partecipato alla stesura del copione del nuovo film di Kevin Spacey, The Portal of Force, dove Lado recita pure una parte. Il boss delle criptovalute sembra aver sfruttato le difficoltà dell’attore, che era stato vittima di false accuse di molestie sessuali, da cui è stato assolto.
La straordinaria vicenda di Lado è uno dei capitoli dell’inchiesta giornalistica The Coin Laundry, coordinata dal consorzio ICIJ con testate di tutti i continenti, dal New York Times a Le Monde, dalla Sueddeutsche Zeitung a L’Espresso (in esclusiva per l’Italia). Il lavoro dei giornalisti svela i segreti delle criptovalute: la mancanza di controlli, i casi gravissimi di riciclaggio di denaro sporco, le truffe per miliardi a masse di risparmiatori. Quella di Okhotnikov è una storia emblematica.
Nato in Kazakistan ai tempi dell’Unione sovietica, Lado studia cinema a Mosca, ma non sfonda. Nel 2000 esordisce nel multilevel marketing, un modello di vendita di prodotti che può essere distorto per creare sistemi piramidali simili allo schema Ponzi: la classica truffa finanziaria a cascata, dove i primi investitori passano all’incasso e allettano nuovi clienti, ma quando le richieste di rimborso superano le entrate, salta tutto. Diventato ricco, Okhotnikov si trasferisce in Georgia e smette di pagare le tasse russe, autoproclamandosi libertario, come molti guru delle cripto. Con il varo della piattaforma Ethereum, nel 2015, inizia a diffondere i cosiddetti smart contract, che permettono di spostare e gestire denaro senza alcuna intermediazione di governi e banche.
Nel 2020 lancia Forsage. È il suo primo programma di «investimento decentralizzato» e si basa sempre su strutture piramidali: i profitti dipendono dal numero di persone coinvolte. Okhotnikov lo definisce privo di rischi: «Puoi diventare milionario, non ci sono manager o capi che possano dirottare i guadagni a proprio favore», spiega nel video di lancio su Internet. Agli investitori di tutto il mondo viene chiesto di pagare solo un gettone di attivazione: appena 0.05 eth (una criptovaluta il cui valore allora oscillava tra i 5 e i 38 dollari). I nuovi arrivati devono però reclutare almeno altri tre investitori per cominciare a ricavare qualcosa. In breve, Forsage diventa lo smart contract più negoziato su Ethereum, con oltre un milione di utenti, e presto viene proposto anche su altre piattaforme. Tra le persone coinvolte c’è Samuel Ellis, un agente immobiliare di Louisville, nel Kentucky, entrato in Forsage rispondendo a un annuncio online. «Ero entusiasta, perché era come acquistare un immobile. C’era un contratto che si poteva rivendere più e più volte, proprio come una casa, per generare reddito», ha spiegato al consorzio Icij. Ellis sapeva che l’investimento era rischioso, ma non pensava che nascondesse una truffa.
Il primo allarme viene diramato nel giugno 2020 da parte dalla Commissione Securities and Exchange delle Filippine, l’equivalente della Consob italiana. «Forsage ha approfittato del fatto che durante la pandemia molti erano alla ricerca di un reddito extra, perché non avevano un lavoro», spiega ora Filbert Flores, un alto funzionario della commissione. Quasi un anno dopo, nell’aprile 2021, anche la Sec americana emette un’ordinanza di stop, etichettando Forsage come uno schema Ponzi. Una perizia forense ora rivela che gli smart contract hanno convogliato i fondi verso una manciata di persone: il fondatore e pochi altri utenti, che hanno incassato almeno 1,2 milioni. Per il restante 88 per cento degli investitori, la perdita è stata totale.
All’inizio del 2023, un gran giurì dell’Oregon incrimina Okhotnikov e i suoi soci russi per associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica, per cui si rischia fino a vent’anni di carcere. «Sebbene questi siano tempi difficili, perché i funzionari governativi vogliono il sangue delle criptovalute, la nostra attenzione non deve concentrarsi su questo aspetto negativo», replica Okhotnikov in un video su YouTube. A marzo del 2024 arriva un’altra mazzata, una sentenza di un tribunale georgiano, che ricostruisce la provenienza di 1,1 milioni di dollari trovati sui conti locali di Lado: una condanna a 10 anni, in primo grado, per aver riciclato i profitti di Forsage attraverso 53 depositi bancari intestati a se stesso e ai suoi soci. Lui si dichiara innocente e incolpa i propri ex partner per l’abuso della piattaforma.
Nonostante i problemi legali, Okhotnikov non si è mai fermato. Prima ha avviato una nuova piattaforma, Meta Force, con sede a Dubai, che ha incassato altri 574 milioni di dollari da migliaia di investitori. Pochi mesi dopo, la Banca Centrale russa ha bollato anche Meta Force come «una piramide finanziaria» e le autorità cinesi l’hanno etichettata come «una frode». Okhotnikov però è rimasto libero a Dubai. E per rilanciare la sua immagine ha assunto Elvira Gavrilova. Nella sua biografia su Instagram, lei si descrive come produttrice cinematografica e fondatrice di un’azienda che vende bunker di lusso agli ultra-ricchi. Vive in Portogallo e gestisce anche Elledgy, la sua società marketing, con cui dall’estate del 2024 ha cominciato a promuovere Meta Force e ha anche sostenuto il film con Kevin Spacey, sborsando 1,2 milioni di dollari per produrlo. Per lanciarlo, ha organizzato una lussuosa festa in un resort del Golfo Persico con Keanu Reeves, che ha suonato il basso con la sua band. Nel frattempo, i funzionari di una banca portoghese l’hanno denunciata alle autorità di controllo per un sospetto riciclaggio di 312mila dollari. Gavrilova con la sua Elledgy prosegue però la sua attività per Lado, ad esempio sponsorizzando un evento alla Nasa e pagando 350mila dollari a Maye Musk, la madre di Elon, per una kermesse sulle Alpi francesi. Né Gavrilova, né la signora Musk hanno risposto alle domande dei giornalisti.
Negli stessi mesi, intanto, Okhotnikov annuncia che Holiverse, il nuovo programma varato dopo Meta Force, è stato «bersaglio di un sabotaggio», per cui tutti i soldi degli investitori sono svaniti nel nulla. Ma il business non si ferma. Nel febbraio di quest’anno, Lado lancia una nuova piattaforma, Meta Whale. Anche questa, come Forsage e Meta Force, recluta adepti tramite i social, con inviti ad acquistare WhaleBit con il simbolo Ces: come sempre, per iniziare a guadagnare, bisogna procurare nuove adesioni.
I promotori di Meta Whale stanno cercando utenti soprattutto in India e Vietnam. Fra i «team leader» più attivi c’è un’italiana, Sabina P., che lavora per Lado da circa tre anni e su Facebook si definisce «freedom e crypto lover», amante della libertà e delle cripto. Nel suoi video esalta la «grandezza di visione» di Okhotnikov. E i guai legali? Per lei non sono un problema: «A proposito del passato, Lado ha promesso di rispondermi in privato. Restiamo fiduciosi, ma al momento è impegnato a creare una nuova piattaforma».
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