Enasarco è nel pallone. La fondazione da 9 miliardi di patrimonio, il cui unico scopo dovrebbe essere garantire la pensione agli agenti di commercio, punta forte sull'Arezzo Calcio. Che milita in serie C. Ma prima di addentrarci negli investimenti di Enasarco, va detto che proprio in questi giorni Enasarco ha avviato le consultazioni per l'elezione del nuovo cda e dell'assemblea anche se il ministero del Lavoro, in particolare, il direttore generale del dipartimento politiche del Lavoro, Maria Sabrina Guida, con una lettera inviata alla presidenza di Enasarco, al collegio Sindacale, al ministero dell'Economia e al dipartimento del lavoro ha chiesto di sospendere le elezioni. Il ministero, c'è scritto nella lettera, «in considerazione di quanto disposto dal tribunale civile di Roma, con un'ordinanza del 5 giugno, invita Enasarco a sospendere cautelativamente le elezioni in atto, in attesa di una pronuncia dell'autorità giudiziaria». Questo è avvenuto a causa di un ricorso da parte di una lista che sarebbe risultata esclusa dalle consultazioni. Ma, successivamente, con una seconda missiva, il ministero ha preso atto dell'indipendenza dell'ente e consentito a Enasarco di proseguire con le elezioni.
Ma veniamo ora agli investimenti dell'ente previdenziale Enasarco. Il cda della fondazione prevede di acquisire il 50 per cento del capitale della New Energy luce e Gas di Vasto (Chieti) per «solidarietà verso gli iscritti». Ossia, Enasarco compra un'utility energetica per far fronte al caro energia: «Fra i soggetti operanti sul mercato, è risultata di particolare interesse strategico, per ubicazione territoriale e redditività», si legge nel bilancio 2024 dell’ente. La cessione sarà perfezionata entro il 2025. Nell'attesa è stato stipulato un accordo con New Energy per offrire agli iscritti Enasarco tariffe vantaggiose. Per inciso, molti agenti di Enasarco si occupano proprio di vendita di energia. E sempre per inciso, Enasarco è una fondazione senza scopo di lucro, non potrebbe comprarsi una spa a cuor leggero. In attesa che Enasarco entri nel capitale sociale di New Energy, quest'ultima, entusiasta dell'arrivo di un così importante investitore, ha deciso di cambiare nome in Enasarco Energia, facendo sobbalzare parte del consiglio di amministrazione della Fondazione, impegnata in primarie partite finanziarie. Questa gratuita “sponsorizzazione” rischia quantomeno di far sfigurare l'ente. Perché? Attualmente Enasarco Energia spa non è ancora di proprietà di Enasarco, bensì di due imprenditori, Guglielmo Antonio Manzo e Sabatino Selvaggio, proprietari dell'Arezzo Calcio attraverso la New Energy. Per fare spazio al denaro fresco di Enasarco, la New Energy ha dato il via a una scissione e spostare l'attivo patrimoniale in un’altra società, la Gelmax, a cui viene ceduta la partecipazione da 6,3 milioni di euro dell'Arezzo Calcio. A Enasarco Energia resterà l'accollo di una sanzione amministrativa da 2,6 milioni ricevuta da Arera il 27 febbraio per «gravi violazioni in materia di volture fittizie e switching massivo irregolare». Per altro, il conto economico di New Energy parla di 41milioni di ricavi, 42 milioni di costi e chiude in utile grazie a non meglio specificati altri ricavi. Lo si potrebbe definire un investimento in salita, per Enasarco.
È bene ricordare che tra il 6 e il 16 giugno Enasarco elegge assemblea e nuovo cda, dopo che quello precedente era finito in Tribunale per uno scontro, tutt'altro che risolto, fra il presidente (defenestrato) Alfonsino Mei e il resto del cda. Stavolta il rinnovo si svolge in armonia: è stata presentata una sola lista, a cui tutte le confederazioni, in modo ordinato, aderiscono. Non c'è alcuna lotta per il potere perché la Fondazione, come Gesù, ha moltiplicato le poltrone.
Per capire la strategia bisogna tornare a luglio 2023 quando il cda di Enasarco dà mandato al direttore generale, Antonio Buonfiglio, di valutare l'acquisizione di Gwm Asset Managment, sgr lussemburghese che, in quel momento, gestiva 800 milioni di patrimonio dell'ente, al costo di un milione al mese e con una clausola di rescissione da 68 milioni. Per risparmiare, Enasarco decide di comprarsi la Gwm per 43 milioni: molto se si considera i prezzi di mercato; poco a fronte del contratto capestro a monte. La sgr lussemburghese cambia nome in Miria e viene moltiplicata in una holding, una sub holding, una branch maltese e una branch londinese. Così si creano tanti board con tante poltrone (da 100-150 mila euro ciascuna l’anno per sei anni) per i consiglieri uscenti dall'attuale cda di Enasarco.
Nel frattempo Enasarco ha versato 3,1 miliardi del proprio patrimonio in Miria, fra cui le partecipazioni azionarie in Bpm e Bf spa. Così il futuro consiglio d’amministrazione di Enasarco non avrà voce in capitolo sulla gestione della maggior parte del patrimonio della Fondazione, che sarà invece in capo agli ex consiglieri dell'ente, saldi in Miria.
La cinghia di trasmissione fra Enasarco e Miria è Buonfiglio: da un lato direttore generale di Enasarco, dall'altro presidente della holding lussemburghese, per un salario complessivo di oltre 400 mila euro. Buonfiglio è una vecchia conoscenza della destra romana, un tempo legato a Gianni Alemanno, oggi vicino a Confesercenti, a Fratelli d'Italia e al sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (Lega). I buoni rapporti con il governo, cesellati dal doppio incarico in Enasarco (una consulenza da 100mila euro l'anno e la presenza nell'organo di vigilanza) di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto di Giorgia Meloni, favoriscono l'acquisto del 4 per cento di Bf, società che fa capo a Coldiretti, primario attore del Piano Mattei, tanto caro alla premier. Nel board della società Bf International siedono proprio Buonfiglio e Giuseppe Capanna, direttore generale di Confesercenti e vicepresidente di Enasarco, che detiene anche svariate poltrone in Miria, e la cui moglie è stata assunta proprio in Fondazione.
Nella luna di miele Enasarco-governo ci sono dei punti da definire. Enasarco da tempo sta proponendo alle altre casse previdenziali – fra cui Enpam, Inarcassa e Cassa Forense - di affidare a Miria parte della propria gestione patrimoniale. Un'operazione che servirebbe a risolvere il problema dell'infruttuoso investimento nel fondo Sator dell'ex enfant prodige della finanza italiana, Matteo Arpe, costato a Enasarco (fra svalutazione e mancato ritorno) 50 milioni. In Sator hanno puntato anche Inarcassa, Enpam e Cassa Forense: il piano sarebbe quello di far entrare le casse previdenziali in Miria, attraverso cui acquistare il pezzo pregiato di Sator, ovvero Banca Profilo da 6 miliardi di masse, per conquistare una licenza bancaria.
Fonti vicine a Enasarco fanno notare che l'intero patrimonio delle casse sta confluendo nelle casse di una sgr lussemburghese privata, quindi non soggetta alla Corte dei Conti, e su cui le fondazioni e le casse italiane avranno poco potere. Anche qualche consigliere di Enasarco si è accorto che il gioco rischia di sfuggire di mano. Durante uno degli ultimi cda è stato annunciato che la branch inglese di Miria ha acquisito il 3 per cento di Mediobanca che, sommato a un pacchetto azionario dell'1,5 per cento di Mps e al 3 per cento di Bpm, può diventare l'ago della bilancia nella complessa partita delle scalate bancarie fra Mps, Unicredit, Bpm, Mediobanca, Generali. Enasarco è convinta di tenere il coltello dalla parte del manico, e magari pretende qualcosa dal governo, ma le cose potrebbero andare diversamente. Al cda è stato chiesto conto dell'indipendenza effettiva dell'sgr negli investimenti fatti coi soldi di Enasarco. Lo scivolone della New Energy di Vasto è emblematico di una serie di talloni d'Achille dell'ente previdenziale. Si dirà che sull'intera matassa vigilerà l'occhiuta Covip, la commissione che controlla 338 miliardi di euro di fondi pensione. Peccato che a capo di quest'ultima il governo ci abbia piazzato un endocrinologo, Mario Pepe, berlusconiano di ferro e amico di Antonio Angelucci, re delle cliniche private e deputato della Lega.