Innovazione
11 dicembre, 2025C’è il concreto rischio che "violence-as-a-service" incarni una nuova dimensione del crimine organizzato contemporaneo. Sfrutta il digitale e raccoglie consensi fra i minorenni, trasformati in sicari "on demand"
Fra i pericoli nascosti nelle trame della Rete c’è una nuova zona d’ombra che declina la criminalità e la modellata sulle logiche della rete: non vive "nei quartieri" e non prevede rituali di affiliazione, ma vive di chat anonime e servizi "usa e getta". È la violence-as-a-service, la violenza su commissione, comprata e venduta come un pacchetto chiavi in mano. L’Europol aveva lanciato l’allarme già nell’aprile 2025, avviando l’operazione Grimm che ha portato all’arresto di 193 persone.
La catena del crimine
C’è chi finanzia e ordina i delitti restando invisibile e chi scandaglia la rete a caccia di adolescenti vulnerabili. C’è chi si occupa della logistica e chi, alla fine, colpisce. La forza di questo sistema sta nel fatto che ogni tassello della catena è indipendente dagli altri: il committente non ha contezza su chi sarà l’esecutore del delitto, e chi agisce lo fa fidandosi dell’anonimato dei mandanti, in un sistema complesso che frammenta la violenza.
Sicari per gioco
Come nei migliori film di spionaggio, l’ingaggio è rapido e si basa su pochi elementi: un indirizzo, una foto, poche istruzioni e un compenso promesso. Si tratta però di crimini reali, commessi per lo più da minorenni reclutati online. L’esecutore — spesso il più giovane della rete, scelto perché ‘invisibile’ al controllo delle forze dell’ordine — si ‘limita’ ad eseguire il piano e filmare tutto con uno smartphone: la prova digitale è utile ai fini del pagamento che viene effettuato su un conto altrettanto digitale. Ed ecco che la violenza diventa un prodotto della gig economy criminale: veloce, modulare, sostituibile.
Bravi ragazzi
Gli investigatori hanno agito a livello europeo, rilevando la facilità con cui il sistema criminale riesce a coinvolgere sempre nuovi ‘criminali per procura’, giovani insospettabili, studenti incensurati, i classici bravi ragazzi della porta accanto. L’adescamento sembra far leva su fragilità, desiderio di appartenenza o semplicemente sulla promessa di un facile guadagno. Tra le testimonianze emerse nelle indagini dell’Europol c’è quella di un bambino di 11 anni reclutato da un diciannovenne. “Non vedo l’ora di vedere il mio primo cadavere”, scriveva il piccolo in un messaggio. Un frammento spaventoso, che restituisce la profondità della distorsione psicologica messa in campo da queste reti.
Scuola scandinava
L’appalto della violenza non è un fenomeno recente: i primi segnali li ritroviamo in Svezia, nel periodo post Covid, all’ombra delle guerre tra bande legate al narcotraffico. Il modello ha presto attraversato i confini del nord Europa, sbarcando in Paesi che accomunati da vari fattori: un digitale permeabile, capace di far incontrare mandanti e minori senza lasciare tracce. Stando ai dati diffusi da Europol, i casi collegati a questa rete raccontano un fenomeno già radicato: un tentato omicidio commesso a Tamm - in Germania - ha portato all’arresto dei sospetti nei Paesi Bassi. La sparatoria a Oosterhout - nei Paesi Bassi – ha prodotto tre vittime e ha condotto gli investigatori fino in Svezia e in Germania. Il fenomeno è sbarcato anche in Spagna, all’inizio di luglio, dove sei persone — tra cui un minorenne — sono state fermate prima che l’azione potesse essere portata a termine.
La strategia di Europol
Europol ha messo in campo la ‘task force Grimm’ che ha il chiaro obiettivo di disinnescare l’intera infrastruttura dietro a questo mercato della violenza, creando un network investigativo che include specialisti europei fra Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito, e che ha permesso di mappare ruoli, percorsi e intermediari.
Il fronte decisivo coincide con il prossimo passo, ovvero coinvolgere le aziende tecnologiche, perché è sulle piattaforme che il veleno si propaga. Bloccare account sospetti, individuare tentativi di reclutamento, proteggere i minori più esposti: è una corsa contro chi punta a trasformare la violenza in un business standardizzato.
Il diavolo non ha la coda
L’Operazione Grimm ha mostrato che l’Europa può opporre al crimine un fronte comune. Ma ha anche rivelato un inquietante cambio di paradigma: la violenza può avere il volto di un ragazzino che crede di giocare a un videogame fin troppo realistico, fino al momento in cui preme il grilletto sul mondo reale.
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