Artemis è la missione Nasa che riporterà l’uomo sulla Luna. E la donna? A quanto pare è diventato superfluo specificare che a comporre l’equipaggio - che tornerà sulla Luna dopo 50 anni - ci siano anche una donna, una persona di colore e il primo astronauta non americano.
La Nasa ha infatti eliminato, senza alcun clamore, ogni traccia di quella promessa fatta all’annuncio della missione Artemis. L’occasione era quella del volo di prova, senza equipaggio, decollato dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral - in Florida - il 16 novembre 2022.
A fare la scoperta della frase cancellata è stato l’archivio online del progetto “Wayback Machine”, che dimostra come il testo originario, presente sul sito Nasa ancora il 14 marzo 2025, sia poi scomparso qualche giorno dopo.
La promessa dell’Artemis Program
La dea Artemide era la gemella di Apollo, a cui erano state “dedicate” le prime missioni lunari degli anni ’60 dello scorso secolo.
Sembra quindi abbastanza ovvio che, già dalla fase di progettazione, il programma Artemis puntasse a rappresentare una nuova era dell’esplorazione spaziale, più inclusiva e rappresentativa. Ma le cose cambiano, i presidenti pure. Donald Trump ha voluto mettere fine alla “illegale discriminazione DEI” – diversità, equità, inclusione - varando la lista delle “parole vietate” per la pubblica amministrazione e gli atti pubblici. Aveva fatto sorridere la notizia della foto dell’aereo Enola Gay eliminata dal sito del ministero della difesa. Ora però quei sorrisi di imbarazzo rischiano di lasciare il posto allo sgomento per le conseguenze che la censura delle parole potrebbe portare nella vita di tutti.
Lo vuole Trump
Proprio i nuovi vertici Nasa hanno chiarito la natura di questi cambiamenti, indicati come diretta conseguenza di un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump nel gennaio 2025. L’ordine prevede l’eliminazione dei riferimenti a iniziative e linguaggi legati alla diversità, equità e inclusione (DEI) da tutte le agenzie federali. E la Nasa ha ufficialmente dichiarato di voler allineare la propria comunicazione alle direttive della Casa Bianca. Nel documento si spiega che il cambiamento riguarda solo il linguaggio e non la composizione effettiva degli equipaggi. Noi ci fidiamo.
La fine di una narrazione
Stessa censura è toccata alla grapich novel “First Woman” - pubblicata nel 2023 e dedicata proprio alle missioni Artemis – che raccontava la storia romanzata della prima donna sulla Luna. L’ex astronauta Bill Nelson era all’epoca il Ceo della Nasa – ha lasciato l’incarico il 20 gennaio 2025 – e aveva sottolineato come la diversità fosse al centro della missione dell’Agenzia. Inutile andare a cercare quella dichiarazione, è scomparsa con la velocità di un delete.
I nomi della missione e i piani futuri
Il prossimo passo del programma Artemis sarà la missione Artemis II, prevista per il 2026, che vedrà un equipaggio orbitare attorno alla Luna senza atterraggio. I membri scelti includono Reid Wiseman, Victor Glover, Christina Koch e l’astronauta canadese Jeremy Hansen. La successiva missione Artemis III, che dovrebbe riportare l’uomo sulla Luna, avverrà nel 2028 come indicato dalla confirmation review della Nasa.
Men on the Moon
Ma chi è già stato sulla Luna? Si tratta di 24 uomini, tutti americani e caucasici. Nel 1972 Eugene Cernan concluse l’ultima missione Apollo e da allora il programma fu sospeso. L’Artemis program puntava quindi a rappresentare, almeno nelle intenzioni di chi lo aveva immaginato, un nuovo capitolo nella storia dell’esplorazione spaziale, ispirato all’inclusione. Una visione che di fatto, sulla carta, non ha lasciato traccia. E questo ha un forte valore simbolico.