L’Association for Women in Mathematics ha le idee chiare rispetto al valore della Giornata Internazionale delle Donne nella Matematica: ispirare le donne di tutto il mondo a celebrare i propri successi nel campo della matematica, promuovendo un ambiente di lavoro più inclusivo, accogliente e aperto a tutti. E lo fa nel ricordo di Maryam Mirzakhani, matematica iraniana, che è venuta a mancare nel 2017 - per un tumore del seno che l’ha portata via a soli 40 anni - perché la sua storia continui a ispirare le future generazioni di giovani studiose.
Biografia di una mancata scrittrice
Nata a Teheran nel 1977, Maryam Mirzakhani sognava di fare la scrittrice, ma dopo due medaglie d’oro alle olimpiadi di matematica fu costretta a guardare in faccia alla realtà, che la volle dottoranda ad Harvard, dopo la laurea alla Sharif University of Technology di Teheran. Dal 2008 ha insegnato all'Università di Stanford, in California. Dalla voce Treccani a lei dedicata apprendiamo che, ancor prima “Mirzakhani aveva sviluppato il suo lavoro dottorale ‘Simple geodesics on hyperbolic surfaces and the volume of the moduli space of curves’, sotto la guida di Curtis McMullen, a sua volta vincitore della medaglia Fields nel 1998”. Come sempre succede a chi sa rendere semplice una materia complessa, gli studi di Mirzakhani sono risultati “sorprendenti perché in grado di descrivere l’intrinseca semplicità della dinamica di spazi all’apparenza complessi”, dall’algebra alla geometria ai polinomi, alla “riscoperta di una sorta di ‘semplicità’ intrinseca in strutture che si presentano come complesse” che era all’origine della valutazione di originalità e sofisticatezza riconosciuta ai suoi studi di ricerca matematica teorica, pura, ma capaci di toccare molti campi d’indagine, dalla fisica alla combinatoria, allo studio dei sistemi dinamici.
E l'Italia non sta a guardare
La giornata delle Donne della Matematica 2025 viene celebrata anche in Italia, con una serie di eventi su tutto il territorio nazionale, e in un momento in cui l’Italia registra un nuovo entusiasmo per le sue “donne matematiche”. Il recente Congresso Europeo di Matematica 2024 ha assegnato 10 premi, fra cui le giovani - under 40 - ricercatrici italiane Maria Colombo, che insegna all’Epfl di Losanna, e Cristiana De Filippis dell’Università di Parma. Anche alle Olimpiadi della Matematica la squadra femminile italiana ha ottenuto risultati eccellenti, confermando l’interesse delle più giovani verso la materia. Il Ministero dell’Università e Ricerca rende poi noto che negli ultimi 5 anni il numero di studentesse iscritte a corsi universitari Stem, in particolare matematica e fisica, è aumentato in media dal 25% al 35% sul totale degli iscritti, con picchi anche del 40%.
Matematica e super poteri
“Dico che le ragazze che studiano matematica hanno poteri magici perché creano il mondo che usiamo e useremo”. A parlare è Darya Majid, voce autorevole nel settore dell’innovazione - e dell’empowerment al femminile e presidente di UnWomen Italy - che ha voluto commentare a L’Espresso la giornata internazionale delle donne nella Matematica. “In Italia l’informatica ha due anime: ingegneristica e scientifica, e dobbiamo poi ulteriormente distinguere le laureate in matematica pura da quelle in informatica”. Secondo Majiadi le donne che studiavano matematica, poche, ma c’erano anche prima e lo sbocco per loro era “quello della formazione e della docenza”. Come a dire che lettere o matematica che fosse, le donne sembrava fossero nate per insegnare. Ma di recente e con l’affermarsi degli studi di Information technology “anche le donne hanno cominciato a lavorare nel campo dell’elaborazione dei dati, che è quello che ci ha portati all’Ai e a trasformare dati e numeri in conoscenza”. Sottolineando questo cruciale cambio “di prospettive professionali” che ha interessato le studentesse Stem negli anni, l’esperta aggiunge: “In generale cresce il numero delle donne che studiano materie Stem, ma purtroppo abbiamo un plateau significativo in Informatica, fissa al 14% da tempo”, un po' inficiata anche dalla falsa narrazione della ragazza nerd, bruttina e occhialuta. Chiarisce Majiadi: “C’è una battaglia culturale da fare per spiegare che scienze e tecnologia regalano percorsi di formazione e garantiscono lavoro ben pagato, sia in Italia che all’estero”. Darya Majid chiude con un pensiero rivolto alla sua terra d’origine, e con un chiaro riferimento anche a Maryam Mirzakhani: “Rispetto all’iran, lì abbiamo un background fortissimo di donne che studiano matematica, scienza e tech. Ai corsi di informatica le ragazze sono quasi il 50% degli iscritti. Hanno capito che questo permette poi loro di fare percorsi di studio internazionali, e questo rappresenta la libertà, la possibilità di uscire da uno Stato che altrimenti non permetterebbe loro di crescere e di realizzarsi”.
Una rete in crescita
La Giornata Internazionale delle Donne nella Matematica lavora per creare una rete di sostegno e visibilità per tutte le donne che hanno scelto di dedicarsi alla matematica. L’Unesco rivela che solo un terzo dei ricercatori nel mondo è donna, e meno del 30% opera in ambito scientifico. È quindi fondamentale promuovere modelli femminili positivi e continuare a creare opportunità di crescita e confronto. Il mondo ha sempre parlato al maschile quando si trattava di scienza, e il 12 maggio diventa l’occasione per ascoltare una voce diversa, che parla di talento, passione e cambiamento, con formule matematiche scritte da donne pronte a cambiare il mondo.