Il colosso della Silicon Valley rilancia i suoi occhiali intelligenti a dieci anni dal primo, controverso tentativo, che offrono un’interazione immersiva grazie al supporto diretto all’Ia Gemini, in grado di “vedere” e “ascoltare” come l’utente

Smartglass – Google ci riprova puntando sull’Ia

Gli occhiali intelligenti tornano in casa Google. Dopo il lancio sensazionale di dieci anni fa – a cui seguì un clamoroso dietrofront – Mountain View rilancia i suoi smart glasses. Nel corso del Google I/O 2025 - la conferenza annuale per gli sviluppatori – è stata incentrata quest’anno sull’intelligenza artificiale che fa anche parte del nuovo ecosistema tecnologico, più maturo e strutturato, dei redivivi Google Glass che, dice la casa madre, sono stati ripensati dal punto di vista estetico o funzionale, ma segnano soprattutto un cambio di paradigma. 

 

Google Glass diventano un tassello – importante – della big picture di convergenza tra Ia e realtà aumentata che ritroviamo nella piattaforma Android Xr, sistema operativo dedicato alla realtà estesa, pensata per integrarsi nella vita quotidiana, offrendo un'interazione costante e naturale con l’ambiente circostante. 

Funzionalità innovative 

Si parla di integrazione dell’AI direttamente nell’hardware indossabile. Che siano dotati di microfono e fotocamera lo diamo per scontato. Avranno anche accesso diretto al sistema Gemini - l’Ia di Google – che saprà “percepire il mondo dalla prospettiva dell’utente”. La lente destra sarà dotata di un mini-display per visualizzare in real-time notifiche, indicazioni di Google Maps o altre app in uso, con poco impatto – garantisce Google - sul campo visivo, che sarà limitato  di circa  46°, ma questo  “non compromette l’efficacia del dispositivo che diventa un’estensione naturale dello smartphone. La novità principale è rappresentata dall’interazione continua: Gemini creerà un’esperienza immersiva e fluida, partendo da quello che l’utente vede, ascolta o dice. Una vera (spaventosa?) novità nel settore della wearable technology.

Passion for fashion

Google ha sviluppato il progetto in collaborazione con Kering Eyewear - divisione ottica del gruppo del lusso Kering con marchi quali Gucci, Saint Laurent e Bottega Veneta – con l’obiettivo di unire funzionalità avanzate e design di alta gamma. Fra i minus dei Google Glass 1.0 c’era lo scarso appeal. Ora si punta a realizzare un accessorio che le persone vogliano realmente indossare, occhiali tecnologicamente sofisticati ma anche belli, coerenti con le aspettative del consumatore di fascia alta. 

Realtà mediata

Ci stiamo quindi preparando ad un mondo in cui la relazione con la realtà sarà (forse costantemente) mediata da un assistente digitale: l’automazione dell’esperienza potrebbe diventare la nuova normalità. Google promette un futuro più connesso, efficiente, più intelligente. Ma richiederà nuove forme di alfabetizzazione tecnologica per essere vissuto con consapevolezza. Non si tratta solo di accogliere l’innovazione, ma di comprendere come plasmerà i nostri modi di vivere, comunicare, lavorare e percepire. I nuovi smart glasses sono molto più di un accessorio: sono una finestra sul mondo — e forse, anche uno specchio.

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