Innovazione
25 luglio, 2025Cresce il numero di interazioni degli utenti. OpenAI ha diffuso nuovi dati che parlano di più di 2,5 miliardi di prompt - domande o richieste inviate dagli utenti – che ChatGpt riceve ogni giorno
Sei mesi fa le interazioni con la piattaforma di OpenAi erano “ferme” al miliardo e questo è indice dell’espansione vertiginosa di ChatGpt. Guardando al dato geografico, lo studio di OpenAI rivela che solo il 13% delle interazioni con la piattaforma provengono dagli Stati Uniti (pari a circa 330 milioni) ed il restante 87% è la conferma dell’adozione sempre più globale di questa tecnologia.
Curiosità Italiana
La febbre del prompt non risparmia il nostro Paese. Comscore rileva che ad aprile 2024 sono stati 11 milioni gli italiani che hanno utilizzato ChatGpt, in crescita del 65% nei primi quattro mesi dell’anno. Anche il tempo impiegato sulla piattaforma è più che raddoppiato, con più 118%. Sono invece circa 13 milioni gli italiani che, nello stesso periodo, hanno usato almeno un’app basata sull'intelligenza artificiale, pari al 28% dell’intera popolazione attiva su Internet.
Google al tramonto?
Dal confronto del numero degli utilizzatori di ChatGpt con quelli di Google notiamo ancora un ampio divario a favore di quest’ultimo, ma la concorrenza avanza inesorabile. Google gestisce circa 5 mila miliardi di ricerche ogni anno – parliamo di una media di circa 14 miliardi al giorno – ma in due anni e mezzo circa ChatGpt ha sviluppato già un sesto di questo volume giornaliero. Se pensiamo che Google ha fatto registrare una crescita simile nell’arco di quasi trent’anni, ci renderemo conto di quanto sia aggressiva l’avanzata di ChatGpt.
Cambia l’interazione
I prompt rivolti a ChatGPT non hanno tutti finalità di ricerca: in molti casi si tratta di conversazioni articolate, sessioni creative, richieste di supporto per scrivere codice, e-mail o testi. La piattaforma si sta caratterizzando come punto di riferimento alternativo per ottenere informazioni sulla rete e svolgere compiti digitali.
La reazione del motore di ricerca
Il settore tech è stato interessato da una reazione a catena: i nuovi attori - Perplexity e Kagi - lavorano per sviluppare soluzioni alternative a Google basate su modelli linguistici di ultima generazione. E la cosa non lascia indifferente nemmeno Apple, che per la prima volta ha registrato un calo significativo delle ricerche tramite Google su iPhone. Ciò farebbe propendere anche Apple verso l’integrazione di sistemi di ricerca Ia nelle sue piattaforme.
Gemini è la risposta
Google non si lascia intimorire. Alphabet sta integrando il sistema Gemini con l’introduzione degli AI Overview, sintesi automatiche delle risposte generate dall’intelligenza artificiale che accompagnano sempre più spesso le ricerche su Google, che però sono spesso imprecise o fuorvianti e, soprattutto, i siti da cui vengono estratte le informazioni stanno registrando un calo drammatico di traffico, scatenando la protesta degli editori online.
Marketing digitale
Come rientrare nei primi dieci risultati di Google? Questi timori appartengono ad un passato recente ma lontanissimo. Oggi le aziende devono preoccuparsi di non essere incluse tra le risposte offerte dagli assistenti Ia, che forniscono un’unica soluzione sintetica invece di un elenco di siti. E le metriche sono cambiate, i motori di ricerca tradizionali offrivano molte più opportunità per comparire tra i risultati, ma con l’Ia cambia l’ottimizzazione dei contenuti.
Ricerca vs conversation
Cambia radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con Internet. La ricerca si trasforma sempre più in una conversazione. Il futuro è meno basato sulla navigazione tra pagine web e sempre più orientato verso risposte personalizzate. E si stima che OpenAI potrebbe superare i 15 miliardi di richieste al giorno già entro il 2026. Le gerarchie del web stanno davvero cambiando.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Il diritto alle vacanze - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 15 agosto, è disponibile in edicola e in app