Innovazione
25 luglio, 2025C’è un meme che riguarda Starlink: “Funziona benissimo, se nessuno la usa”. E infatti mentre cresce il numero di utenti in tutto il mondo, sembra peggiorare il servizio offerto da questa rivoluzionaria proposta di connessione internet satellitare. Fino al down che si è registrato ieri
Alzando lo sguardo al cielo stellato di mezza estate, alla ricerca di qualche improbabile stella cadente foriera di desideri, ecco che passa gagliardo e sfrecciante l’ormai famoso “trenino di Starlink” - il servizio di connessione satellitare di SpaceX - satelliti che portano la connessione in tutto il mondo e procedono sulla calotta celeste in fila ordinata e compatta. Ma nella serata del 24 luglio 2025 il trenino avrà fatto qualche fermata di troppo, sta di fatto che milioni di utenti a tutte le latitudini si sono ritrovati improvvisamente senza rete. Starlink era down.
Blackout
E subito tutti a confabulare: è stato un attacco hacker? Un sabotaggio, hanno inizialmente ipotizzato molti utenti sui social. E invece no, si è trattato di un guasto interno ai sistemi software di Starlink. La conferma è arrivata direttamente da Michael Nicolls, vicepresidente del reparto engineering di Starlink, che ha spiegato come un malfunzionamento nei servizi software principali abbia compromesso l’intera rete globale. Il problema è iniziato che in Italia erano le 21:15 e ha paralizzato l’infrastruttura per circa due ore e mezza. Dopo la mezzanotte il servizio è stato ripristinato gradualmente. “Abbiamo risolto la causa principale del disservizio” si legge in una nota pubblicata sul profilo X di Starlink - resta sempre tutto in famiglia – garantendo massimo impegno a che non si ripetano in futuro episodi simili.
Interruzione nelle comunicazioni
“No healthy upstream” è il messaggio che ha segnalato l’errore durante le ore di blackout, ad indicare l’interruzione della comunicazione tra le antenne utenti e i server centrali. Si è trattato di un guasto che ha colpito la rete centrale di gestione, causando un crollo della connettività globale pari al 16% (dati NetBlocks). Il disservizio ha interessato gli Stati Uniti e l’Europa, passando per Asia e Australia, bloccando attività lavorative, transazioni economiche, servizi di emergenza e comunicazioni in aree remote, che hanno dimostrato di dipendere “esclusivamente” da un servizio di connessione che è sì innovativo, ma ancora non tarato a gestire eventuali guasti centralizzati.
Vantaggi e svantaggi
Parliamo comunque di uno dei progetti tecnologici più visionari degli ultimi anni: basato su una costellazione di satelliti in orbita bassa (Leo), fornisce accesso internet ad alta velocità anche nelle aree più remote e isolate del Pianeta, tipo anche la foresta Amazzonica. Sono stimati in 2,6 milioni gli utenti attivi in oltre 70 Paesi. Starlink - rispetto ai tradizionali satelliti geostazionari - garantisce bassa latenza e copertura diffusa, ma il down del 24 luglio testimonia che i vantaggi innegabili di queste tecnologie avanzate si azzerano in caso di problemi anche dovuti all’infrastrutture software complessa e centralizzata. Ea già successo, comunque, anche nel settembre 2023 quando fu un aggiornamento software a causare problemi negli Stati Uniti, mentre nel 2022 un blackout si “abbattè” proprio sull’Europa. Ma il più recente è stato quello a maggior impatto per la durata e l’estesa diffusione geografica del down.
Il peso della bolletta
Altro che “instant marketing”. In Italia subito si sono messe all’opera alcune associazioni a tutela degli utenti, che sostengono si possa richiedere un rimborso anche per una sospensione del servizio durata poche ore. Pare che In base alla normativa vigente (Delibera AGCOM 179/03/CSP), chi ha subito danni economici o interruzioni del servizio abbia diritto a chiedere un indennizzo, anche se il blackout è durato meno di 24 ore, ma entro 30 giorni dal disservizio per non perdere il diritto al risarcimento.
Lezioni dal blackout
La vicenda del blackout Starlink ha sollevato un tema banale ma fondante: siamo sempre più dipendenti da infrastrutture digitali private - spesso concentrate nelle mani di pochi operatori globali – per la gestione del quotidiano ma anche in ambito business e aziendale. La rete satellitare di SpaceX rappresenta un’innovazione strategica, ma la sua improvvisa interruzione ha dimostrato che la resilienza tecnologica resta un obiettivo da raggiungere. L'incidente non ha rappresentato solo un problema tecnico, ma un avviso: il futuro digitale, per essere davvero stabile, deve essere anche diversificato, trasparente e sotto controllo pubblico.
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