Innovazione
29 luglio, 2025Si chiama Mph – Multi purpose habitat – ed è il progetto tutto italiano del primo modulo abitativo progettato per ospitare l’uomo e la donna nello Spazio. L’esplorazione extraterrestre aggiunge un tassello importante, e anche questa volta parla italiano indicando la luna
C’è una roadmap tracciata alla Nasa che riguarda il programma spaziale Artemis – quello che riporterà l’essere umano sul satellite terrestre – e si prepara a stabilire una presenza umana permanente sulla Luna, per permettere agli astronauti di condurre esperimenti scientifici e testarne l'abitabilità. Il Modulo Mph nasce con questo scopo, ed era stato annunciato nel 2024 come “la casa Italia” nello Spazio. Nei giorni scorsi la firma dell’accordo fra l’Agenzia Spaziale italiana e Thales Alenia Space - joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) – primo step per avviare la fase di progettazione preliminare per lo sviluppo delle tecnologie abilitanti critiche di Mph.
L'avamposto
L’aver ricevuto l’incarico dalla Nasa di realizzare il modulo abitativo lunare assegna al nostro Paese un ruolo di primo piano nella nuova era dell’esplorazione spaziale. E per la prima volta l’Italia assume la guida di un progetto di questa portata nell’ambito dell’esplorazione extraterrestre. Il modulo Mph – che vedrà coinvolta buona parte della filiera spaziale industriale italiana - sarà l'habitat di riferimento per le missioni lunari a partire dal 2033.
Una casa vista Terra
Progettato per durare almeno dieci anni, il modulo Mph è pensato per essere adattabile alle condizioni estreme del suolo lunare: violente escursioni termiche, radiazioni cosmiche elevate, polvere lunare altamente abrasiva ed eventuali impatti di micrometeoriti. Sarà dotato di un sistema di mobilità autonoma finalizzato a spostamenti in diverse aree della superficie lunare, in base alle esigenze operative. Casa e lavoro per gli astronauti, Mph conterrà anche un laboratorio scientifico avanzato che consentirà lo svolgimento di esperimenti sia in presenza dell’equipaggio che in modalità remota, rendendolo un asset fondamentale nell’infrastruttura lunare prevista dal programma Artemis.
La filiera Space italiana
Thales Alenia Space Italia è il “prime contractor”, come dicono quelli bravi, in pratica coordinerà un gruppo di lavoro tutto made in Italy, e composto da Altec – partecipata da Thales Alenia Space e ASI – e da un’ampia rete di aziende italiane. Altec sarà responsabile dello sviluppo preliminare, che durerà due anni: una fase concentrata prevalentemente sulle “tecnologie abilitanti” utili ad assicurare la sicurezza e l’operatività del modulo in un ambiente tanto ostile, quello lunare. Si tratta di una strategia di lungo periodo voluta dal governo italiano per rafforzare la posizione del Paese nella space economy. Come ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si tratta del frutto di una visione politica chiara e determinata: fare dell’Italia una potenza spaziale riconosciuta a livello globale.
Torino spaziale
Il cuore di Mph batte a Torino, lo abbiamo visto. È qui che saranno sviluppati e testati i componenti chiave del modulo. Non si tratta solo di un’operazione ingegneristica, ma di un’impresa che coinvolge l’intera filiera aerospaziale italiana, dagli istituti di ricerca alle PMI del settore hi-tech. Ma non tutti sanno che anche alcuni moduli della Stazione spaziale internazionale (Iss) che tutt’ora ruota intorno alla Terra e che è stata per anni la casa degli astronauti nello Spazio – fu realizzata negli stessi stabilimenti. Quell’esperienza si traduce oggi in un patrimonio di competenze che pone l’Italia all’avanguardia nella progettazione di ambienti abitabili extraterrestri. Per Teodoro Valente, presidente dell’Asi: “Si conferma il ruolo dell’Italia nella nuova corsa allo spazio e nella Moon to Mars Strategy del programma Artemis. Questa firma conferma l’impegno del Governo Italiano nel sostenere la Space Economy e segue di pochi giorni l’approvazione della prima Legge Spazio del Paese. Guardiamo al futuro con visione e concretezza, per portare l’Italia sempre più in alto”.
Asi e Nasa amiche per lo spazio
La Nasa, nonostante tutte le sue vicissitudini interne, è al lavoro per riportare l’uomo sulla Luna e preparare le missioni umane verso Marte. E nel percorso si rinsalda l’alleanza con l’ASI, sempre più solida e strategica. Il lancio di Mph è previsto per il 2033 dal Kennedy Space Center in Florida. A quel punto, la “Casa Italia” sulla Luna sarà finalmente realtà, a conferma che gli italiani sono un popolo di esploratori, anche spaziali.
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