Innovazione
11 settembre, 2025Da quel giorno, un martedì del settembre del 2001, anche viaggiare è diventato più complesso
La tecnologia avrebbe forse fatto comunque il suo corso, ma l’urgenza è arrivata subito seconda dopo lo shock: i voli dirottati e le bombe a bordo, l’11 settembre 2001 hanno segnato un prima e un dopo in molti ambiti, il tema della sicurezza aeroportuale è forse quello che ha avuto maggior impatto sui privati cittadini. I viaggi aeroportuali sono stati oggetto di processo di restrizione delle procedure di controllo e imbarco, che negli anni sono diventate sempre più tecnologiche.
Tonnellate non conformi
Dal display di controllo, gli addetti alla sicurezza visualizzano e bloccano ogni mese una quantità di oggetti “non conformi” che corrisponde a circa una tonnellata. Da lame a forbici, a liquidi che superano i 100 ml, gadget scambiati per “componenti di innesco”, fino ai prodotti a base di cannabis leciti in alcuni Paesi e magari vietati nel successivo scalo.
Gli oggetti trattenuti finiscono nelle aste pubbliche, se ci troviamo negli Stati Uniti, o sono smaltiti secondo precisi protocolli. In Europa possono essere donati a enti benefici, o restituiti a pagamento – soprattutto in alcuni aeroporti del Nord Europa - mentre ciò che è realmente pericoloso viene distrutto.
La rivoluzione invisibile
È stata la tomografia computerizzata il vero “game changer” nell’ambito dei controlli aeroportuali. Mutuata dal campo medicale, questa tecnica consente di “vedere” dentro le valigie senza aprirle. Gli scanner 3D generano modelli rotabili su tre assi che distinguono metalli, liquidi e composti organici, identificando eventuali oggetti camuffati. È questa tecnologia che consente all’UE di allentare gradualmente le regole dei 100 ml sui liquidi nel bagaglio a mano, ma il cambiamento non è uniforme: gli apparati CT hanno costi elevati e non tutti gli scali sono pronti a fare “un salto nel futuro”.
Body scanner
Cambio di rotta anche per i controlli ai passeggeri. I vecchi metal detector stanno per andare in pensione, sostituiti da body scanner che analizzano i “dati biometrici”. Fra le novità introdotte negli Usa, salta l’obbligo di togliere le scarpe per i passeggeri pre-registrati. In Europa alcune compagnie aeree hanno già avviato l’utilizzo dei body scanner in scali quali Barcellona e anche Milano, ma i passeggeri possono rifiutare di passare attraverso lo scanner corporeo, optando per il controllo “tradizionale”, evitando così anche di subire le conseguenze di eventuali falsi positivi: nel 2024 ad Amburgo, su 730.000 passeggeri controllati, oltre un terzo è stato sottoposto a ulteriori verifiche risultate poi infondate.
Effetto deterrente
Servono davvero controlli più restrittivi? Resta ancora da chiarire, ad esempio, come vengano utilizzati i dati sensibili e personali raccolti in fase di controllo biometrico, e non è semplice stabilire la reale efficacia dei controlli. Ma il loro intensificarsi “post 11 settembre” potrebbe aver avuto un forte potere deterrente: la presenza di varchi sofisticati scoraggia, di per sé, dal compiere illeciti. Si rende però necessario un allineamento fra le regole e l’avanzare delle tecnologie, al fine di evitare rituali inutili e concentrando gli sforzi sui rischi reali.
Riconoscimento facciale
Da Barcellona è partita la sperimentazione di Vueling, per fare un caso concreto, che integra il riconoscimento facciale già nell’acquisto del biglietto. Il volto diventa chiave d’accesso dal check-in al gate, sostituendo carta d’imbarco e documento. Un processo simile a quello utilizzato negli Stati Uniti d’America, di cui L’Espresso si era già occupato.
L’iniziativa è il frutto di un approccio “data driven”: voli progettati e venduti attraverso dati e automazione, con l’obiettivo di creare processi fluidi e, in prospettiva, perfino esperienze d’acquisto facilitate dall’utilizzo di AI agentica.
L'approccio europeo
Negli aeroporti europei, i body scanner vengono utilizzati per individuare oggetti sospetti eventualmente in possesso dei viaggiatori, ma non dichiarati. Non possono però essere utilizzati per alimentare database biometrici: le immagini sono distorte e non archiviabili, l’analisi è condotta da operatori separati e del genere scelto dal passeggero, e non ci sono discriminazioni per quanti rifiutino di sottoporsi a questo tipo di controlli.
Boarding pass invisibile
Le procedure di imbarco rappresentano forse un interessante laboratorio, utile a testare il confine tra sicurezza, tecnologia e diritti civili. Le novità di cui si è parlato nell’ultimo mese riguardano gli scanner CT che consentono di imbarcare nel bagaglio a mano sia liquidi che laptop, creare corsie rapide per i passeggeri verificati, e utilizzare il riconoscimento facciale, nel rispetto delle nuove leggi anti-deepfake. Negli aeroporti si sta disegnando un futuro in cui l’identità è insieme chiave d’accesso e bene da proteggere. L’obiettivo resta quello nato l’11 settembre: garantire la massima sicurezza a tutti i viaggiatori, senza sacrificare la libertà di chi viaggia.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Nuovo ordine - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 12 settembre, è disponibile in edicola e in app