Lifestyle
10 novembre, 2025La decisione finale attesa a dicembre, a New Delhi, dove si riunirà il comitato intergovernativo
L’Unesco ha dato oggi il suo parere tecnico favorevole alla candidatura della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. È un passo preliminare, ma decisivo: il giudizio degli esperti internazionali sarà ora sottoposto alla valutazione politica del Comitato intergovernativo che si riunirà a New Delhi dall’8 al 13 dicembre. Se il verdetto sarà confermato, la cucina italiana diventerà la prima al mondo a ricevere questo titolo nella sua interezza, non per una singola specialità o regione, ma come sistema culturale unitario. Nella tornata odierna di valutazioni figurano anche lo Yodel svizzero, il Son cubano, gli Origami giapponesi, il vino passito di Cipro e la Passione di Cristo in Messico.
Le parole di Petrillo
Il dossier, curato dal giurista e docente Pier Luigi Petrillo della Luiss Guido Carli, racconta la cucina italiana come un linguaggio condiviso: una trama di saperi, rituali e gesti quotidiani che attraversano il Paese, dai forni delle nonne ai ristoranti stellati. "La valutazione tecnica ci dice che il dossier è ben costruito e coerente con gli obiettivi dell’Unesco" spiega Petrillo. Ma frena gli entusiasmi: "Il Comitato politico che si riunirà in India a dicembre ha la possibilità di rivedere completamente la decisione".
Dietro le parole di Petrillo si intravede l’importanza di questa partita. In un’epoca in cui la globalizzazione tende a standardizzare gusti e abitudini alimentari, il riconoscimento dell’Unesco non sarebbe solo un omaggio al patrimonio gastronomico, ma anche un modo per difendere la biodiversità, le filiere locali e la convivialità come valore culturale.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Mafie nel pallone - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 7 novembre, è disponibile in edicola e in app



