Mobilità
7 novembre, 2025La piccola elettrica francese, a leggere le prime recensioni sui siti specializzati e non, sembrerebbe destinata a rivoluzionare (parola fin troppo abusata) il mercato delle citycar elettriche. Andiamoci piano, però. Soprattutto, ricapitoliamo i fatti con ordine
Arriva la nuova Renault Twingo, viva la Twingo. Proprio così, visto che la piccola elettrica francese, a leggere le prime recensioni sui siti specializzati e non, sembrerebbe destinata a rivoluzionare (parola fin troppo abusata) il mercato delle citycar elettriche. Andiamoci piano, però. Soprattutto, ricapitoliamo i fatti con ordine.
La terza Renault più attesa, dopo la recente resurrezione a corrente alternata delle indimenticabili R5 e R4 (in attesa di riconsacrazione) è proprio la Twingo (appena 3 metri e 79 di lunghezza). Quella che nel lontanissimo 1993 ha indubbiamente cambiato l’idea della mobilità cittadina. Anche soltanto con il nome, originale e geniale fusione di “Swing, Twist, Tango”. Piccola monovolume, linee tondeggianti, interni colorati e semplici. Solo la prima serie (1993-2007) ha venduto 2,5 milioni di pezzi.
Il prezzo record di 20 mila euro
Ma oggi arriva la nuova che assomiglia come una goccia a quella di oltre 30 anni fa. Si chiama allo stesso modo e l’unica vera differenza è che si tratta di un modello completamente elettrico. Costa “solo” 20 mila euro che dovrebbe essere un prezzo basso, anzi tra i più bassi del catalogo delle esose “tutte elettriche” (qualcuno dice che sia un record per l’Europa…). Insomma, è fabbricata in Europa (Nove Mesto in Slovenia) ma costa come una cinese anche perché proprio nel Pese del grande Dragone è stata industrializzata. E qui, la scelta è tutta da apprezzare. La spiega efficacemente il direttore tecnico del gruppo, Philippe Brunet: “Con questo modello abbiamo ridotto del 16% i tempi di pianificazione, del 41% quelli di design e progettazione e del 26% quelli di industrializzazione. Ed è anche per questo che siamo riusciti a restare entro i 20 mila euro”.
Scelte industriali a parte, piace quel che piace. Piacerà anche stavolta? Certo, è davvero simile all’originale e trovare altre “genialità” non è proprio facile. A parte la scelta elettrica che però, al momento non è proprio l’ideale. Qualche dettaglio divertente c’è come i fari posteriori a forma di orecchie di gatto ma trovarne altri richiede molta attenzione. Anche se ce ne saranno sicuramente.
Ci sono certamente interni divertenti con i sedili scorrevoli, un bagagliaio da 360 litri che arriva a mille. C’è una bella plancia digitale con display da 10 pollici, diverse tasche portaoggetti ma non quei “tasconi” utilissimi come sull’originale.
Il motore e l’autonomia
Il motore elettrico è da 60 kW alimentato da una batteria litio ferro fosfato da 27,5 kWh. L’autonomia? Quella dichiarata è di 260 chilometri che di solito è più alta di quella reale. Non proprio da sbandierare come punto di forza ma per l’uso cittadino potrebbe anche essere sufficiente… Vedremo. Vedremo anche se tutto questo basterà a farle ottenere almeno una parte di quel successo che si è presa con la forza delle idee e dello stile la sua antenata “Twingo, atto primo”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Mafie nel pallone - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 7 novembre, è disponibile in edicola e in app



