Mobilità
18 dicembre, 2025Il mito di Davide e Golia non c’entra nulla con la cultura e la tradizione giapponese. O forse sì
Il mito di Davide e Golia non c’entra nulla con la cultura e la tradizione giapponese. O forse sì. Il dubbio viene di fronte alla nuova versione della Toyota Aygo X, baby crossover di segmento A con adesso una sola motorizzazione full hybrid, motore 1500 benzina tre cilindri e un’unità elettrica per una potenza totale di 116 cavalli. Questa Aygo X sfida tutta la narrazione corrente. Del tipo le auto piccole non conviene farle perché i margini non ci sono, come ha fatto la concorrenza escludendo Fiat e Hyundai-Kia. Oppure, sì alle auto piccole, ma meglio mild hybrid, perché con il full più efficiente si spenderebbe troppo.
La sfida di emissioni e consumi record
Toyota, che ha inventato l’ibrido “pieno” più di trent’anni fa, lo ha portato adesso sulla più piccola di casa, unica nella categoria, con prezzi di listino dai 20.850 ai 25.590 euro. In mezzo, offerte lancio da 17.950, finanziamenti e formule tra cui una dedicata a chi ha fino ai 30 anni, molto interessante. Quattro allestimenti, sistemi di assistenza alla guida di serie sull’intera gamma, new entry l’allestimento GR Sport che fa la differenza, più che per alcune finiture sportive, nell’assetto rivisto per avere meno rollio.
La storia e la produzione
La Toyota Aygo X ha una storia di piccola con manie di grandezza. Senza la X, nel 2005 nasce in una fabbrica a Kolin, in Repubblica Ceca, come citycar cinque porte (in concorrenza con la Fiat Panda) su una linea condivisa con la Peugeot 107 e la Citroen C1. Le vendite vanno bene, ancora meglio per la giapponese dallo stile più personale, finché i francesi decidono di abbandonare il campo e cedere la fabbrica ai soci orientali. Aygo viene prodotta in una seconda generazione, 1,4 milioni di unità vendute in Europa fra il 2005 e il 2022, di cui 337mila in Italia. Nel 2022, dopo aver risistemato la fabbrica, Toyota rilancia con Aygo X, trasformando la piccola berlina in un crossover tutto curve e spigoli, voluti dal designer americano Ian Cartabiano, poi tornato a casa nel centro stile del marchio in California.
La prova tra Firenze e le colline del Chianti
Con il nuovo vestito e un solo motore mille a benzina, la Aygo X riprende la sua marcia finché il costruttore decide di darle un cuore nuovo come già avviene sul resto della gamma: il full hybrid, lo stesso che ha già fatto della poco più grande Yaris la best seller del settore. Per accogliere il sistema, la carrozzeria cresce di 8 centimetri arrivando a 3,78 metri, misure più che urbane, con un frontale ridisegnato per l’occasione. Toyota accredita la Aygo X di un consumo medio di 27 km/l, cui non si fa fatica a credere guidandola per le stradine di Firenze (dove si va quasi sempre in elettrico) e su e giù per le colline intorno.
I consumi indicati sul cruscotto digitale restano davvero bassi, mentre i ben 44 cavalli in più rispetto al modello a benzina le danno un brio insospettabile per una piccola e permettono di viaggiare in autostrada con buoni margini di allungo e sorpasso quando serve. Cruscotto digitale da 7 pollici, schermo per l’infotelematica da 10,5 sulle versioni più costose e da 9 sulle altre, l’Aygo X dà soddisfazione nel suo piccolo.
Le attese del mercato
A voler fare un po’ Golia, il tre cilindri fa sentire la sua voce se si affonda il piede sul pedale dell’acceleratore, il volante è regolabile solo in altezza, lo spazio e l’accesso con le quattro portiere rimangono un po’ ridotti per chi siede dietro, il bagagliaio ha una capacità di 231 litri. La risposta di Davide è attesa sul mercato, quello italiano in particolare, che finora ha pesato per il 20% di tutte le vendite d’Europa.
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