Una batteria per auto elettrica firmata Byd che si ricarica in 10 minuti e una grande alleanza tutta coreana per sviluppare nuove tecnologie di sviluppo dell’alimentazione a corrente. La sfida per la mobilità a emissioni zero comincia a entrare nel vivo. Tutti ora premono l’acceleratore visto che l’Europa ha deliberato il suo “avanti tutta” con qualche piccola e timida apertura ai biocarburanti e quindi alla neutralità tecnologica (Ursula Von der Leyen: “Valuteremo nel contempo se altre tecnologie potranno avere un ruolo”).
Dunque, il cuore dell’auto che verrà, almeno nel vecchio continente, resta una batteria, più o meno potente da ricaricare con la spina. Al momento anche una delle grandi criticità dell’auto elettrica. Autonomia limitata? Troppo tempo per la ricarica? Quali metalli rari servono per produrla? E infine, come smaltirla? Si va dalle attuali batterie al litio alle prossime allo stato solido. Fino a quelle con il “silicio sottile” che migliorerebbe e prestazioni delle batterie al litio di almeno dieci volte. Insomma, una corsa sul tempo (di ricarica).
E ad alzare la posta arrivano naturalmente i cinesi. Ancora una volta quelli di Byd che rilanciano la loro sfida tecnologica alla Tesla di Musk. L’ultima mossa? Una ricarica ultraveloce chiamata Byd Super e-Platform che promette di fare il pieno a una batteria da 100 chilowatt (kW) in soli 10 minuti. Risultato che supererebbe di gran lunga il Supercharger di Tesla doppiandone le performance (1000 kW contro i 500 del sistema americano).
La Super e-Platform della Byd debutterà su due modelli, Han L e Tang L su cui sbarcherà anche un motore elettrico con una potenza di picco di 788 Cv e, in combinazione con il motore anteriore che di cavalli ne ha 312 raggiunge una potenza totale di 1100 Cv. Aperti anche i preordini per le due novità: la berlina Han L Ev costerà 37.500 dollari) e 39.000 ne serviranno per il Suv Tang L Ev.

Sempre in tema di batterie ecco la carta giocata dai coreani che hanno annunciato una partnership strategica tra Hyundai, Kia e Samsung per lo sviluppo di batterie ad alte prestazioni dedicate al settore della robotica. L’obiettivo è quello di risolvere uno dei principali ostacoli nell'evoluzione della robotica di servizio, ovvero l'inadeguatezza delle batterie attualmente in uso, spesso mutuate da utensili elettrici o veicoli leggeri.
Il progetto si concentrerà sullo sviluppo di batterie capaci di adattarsi a volumi ridotti, garantendo al contempo densità energetica, potenza e durata superiori. Certo, resta il problema dei costi ancora piuttosto alti. Sarà possibile trovare una soluzione anche in questo caso. Probabile visto che un’importante società di analisi economiche sostiene che dal 2026, quindi dal prossimo anno, il prezzo delle batterie potrebbe dimezzarsi, Se infatti, sostiene lo studio, nel 2023, ultimo anno per cui si abbia un valore consolidato, il costo delle batterie è stato pari a 149 dollari al kilowattora, nel 2026 dovrebbe scendere a 82 dollari. Che non è proprio la metà ma ci si può accontentare… Sempre che accada.