I cinesi considerano una categoria unica di veicoli elettrici. La chiamano NEV, acronimo di Natural Electric Vehicle, sigla che mette insieme le auto elettriche pure e le ibride plug-in, ovvero quelle ricaricabili anche con la spina. In Europa, non funziona così ma in realtà se c’è una tipologia che si avvicina davvero tanto alle auto a batteria è propria quella rappresentata dalle plug-in.
Il confronto tra due Toyota C-HR: una full hybrid e l’altra plug-in
A dare una spiegazione a tutto questo ha provato la Toyota, regina incontrastata delle auto full hybrid (oltre 15 milioni di unità vendute nel mondo) e ora pronta a mettere in campo le ibride con la spina. Per verificare sul campo le prestazioni e le potenzialità della tecnologia Plug-in Hybrid, la casa giapponese ha presentato uno studio scientifico dal titolo “Plug-in, ibrida anzi elettrica”, realizzato dal Centro ricerca CARe (Unimarconi), dall’ENEA e dall’Università di Firenze e presentata da Fabio Orecchini che ha utilizzato 8 C-HR Plug-in Hybrid e Full Hybrid che hanno percorso quasi 30 mila chilometri con oltre 100 guidatori diversi.
I segreti per risparmiare fino al 50 per cento
I risultati hanno confermato la grande potenzialità della tecnologia plug-in, finora piuttosto sottovalutata. Nel caso della C-HR è stata rilevata un’autonomia reale in modalità elettrica di 95,6 chilometri nell’uso cittadino, un costo per km percorso in modalità elettrica quasi dimezzato rispetto all’analogo costo a benzina (considerando una tariffa elettrica da normale ricarica domestica), consumi in modalità ibrida molto vicini al C-HR Full Hybrid: mediamente +4% su un mix di percorrenza urbana, extra-urbana e autostradale, e addirittura migliori nella percorrenza autostradale.

In definitiva, i risultati dello studio dimostrano che una vettura Plug-in Hybrid, se utilizzata adeguatamente, ha un comportamento vicino a quello di un’elettrica pura e rappresenta la naturale evoluzione del Full Hybrid, con una batteria ricaricabile più grande, un motore elettrico più potente e con la capacità di mantenere la massima efficienza anche senza apporto di energia esterna, proprio perché in questa situazione si comporta come un classico Full Hybrid Toyota.
“L’approccio multitecnologico della Toyota”
Insomma, una tecnologia che oggi è finalmente in grado di portare al consumatore grandi vantaggi con autonomie in elettrico fino a 100 chilometri, emissioni di CO2 estremamente basse (17 g/km) e nel caso della C-HR Plug-in Hybrid, ma anche della Lexus NX 450h, con un prezzo quasi identico rispetto alla versione Full Hybrid.
“È la prima volta che le due alternative sono così vicine per il pubblico – ha detto Alberto Santilli, ad di Toyota Motor Italia – e la conferma che la mobilità che garantiamo a tutti sta nel creare accessibilità anche dal punto di vista economico ma anche percorrere strade diverse per ridurre emissioni e consumi. Questo per noi significa neutralità tecnologica e con la C-HR abbiamo la dimostrazione del significato di approccio multi-tecnologico, cioè offrire gradi di elettrificazione diversi per lo stesso modello.