Dalle vittime civili 'nascoste' delle guerre in Iraq e Afghanistan alle rivelazioni sulle azioni della diplomazia Usa in Italia
4 giugno 2013
Quando WikiLeaks ha iniziato a pubblicare i documenti ricevuti da Manning, non sono mancati fior di opinionisti di casa nostra che hanno liquidato le rivelazioni con sufficienza, giudicandole scontate e banali.
I file sulla guerra in Iraq e in Afghanistan hanno permesso di rivelare, tra le altre cose, 15mila vittime civili sfuggite alla contabilità generale della guerra in Iraq o anche le operazioni della Task Force 373 (TF373) in Afghanistan. Le 779 schede di Guantanamo hanno permesso di capire che di 779 detenuti, solo 220 erano schedati dagli stessi americani come terroristi di grosso calibro, il resto sono milizie di pericolosità medio-bassa, mentre 150 sono completamente innocenti. I 251.287 cablo della diplomazia Usa hanno rivelato il modus operandi della diplomazia Usa in 280 ambasciate e consolati di 180 paesi del mondo.
Tra le rivelazioni sull'Italia, c'è la forte azione di lobbying della diplomazia Usa sulla politica italiana per far sì che il nostro Paese proceda all'acquisto dei caccia F35 della Lockheed Martin, la pressione sul ministro della Difesa affinché appoggi la costruzione dell'antenna "Muos" in Sicilia, le rivelazioni sulle presunte mazzette pagate dall'Italia ai Talebani in Afghanistan per evitare attacchi, le manovre per aggirare la messa al bando delle munizioni a grappolo, per stoppare l'indagine sulla morte del funzionario del Sismi Calipari, per fermare i magistrati milanesi che indagavano sull'extraordinary rendition di Abu Omar.