Diritti
Commonwealth, gli anti-gay stanno qui
La denuncia di un organizzazione inglese che si occupa di diritti della comunità Lgbt: più di metà dei 78 paesi in cui l’omosessualità è ancora illegale fanno parte dell’organizzazione che raccoglie gli ex membri dell’Impero britannico
Uno studio della Kaleidoscope trust, organizzazione inglese che si occupa di promuovere i diritti della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans), ha denunciato la conservazione di una legislazione omofoba in quasi l’80 per cento dei Paesi del Commonwealth.
Il rapporto, intitolato “Speaking Out” (“Facciamoci Sentire”), rivela che più di metà dei 78 paesi in cui l’omosessualità è ancora illegale fanno parte dell’organizzazione che raccoglie gli ex membri dell’Impero britannico.
Sono infatti 41 su 53 gli Stati del Commonwealth in cui il “comportamento omosessuale” è un reato, fra questi Pakistan, Singapore, Giamaica e Malesia. In Uganda il parlamento ha appena approvato l’introduzione dell’ergastolo per chi ha rapporti sessuali con persone dello stesso sesso (e si è evitato per un soffio che la pena fosse la morte, come pure era previsto nella proposta di legge).
«Dovremmo liberarci di questa eredità legislativa arcaica, retaggio imperiale», ha detto l’ex segretario generale del Commonwealth Shridath Ramphal.
La legislazione omofoba è infatti lascito degli inglesi, parte del “fardello dell’uomo bianco”.