
Prima Pim Fortuyn, assassinato nel 2002, un Le Pen d'Olanda su temi come l'immigrazione, ma liberal-conservatore in economia e sui diritti dei gay (lui stesso era omosessuale). E da qualche anno Geert Wilders, 51 anni, che nel 2006 ha fondato il Partito per la Libertà. Agnostico, è noto soprattutto per la sua crociata contro l'Islam (una passione che condivide con l'amico leghista Mario Borghezio e che lo ha reso oggetto di molte minacce di morte): vuole mettere al bando il Corano, che paragona al “Mein Kampf” di Hitler; vuole impedire l'immigrazione da Paesi musulmani; ha girato un film molto controverso, “Fitna”, che collega apertamente Islam e terrorismo.
Per incitamento all'odio è stato processato in patria, mentre in Gran Bretagna per alcuni anni è stato considerato ufficialmente “persona non grata”. Tuttavia, su Israele (dove ha anche vissuto), l'antisemitismo e gli omosessuali ha posizioni molto diverse da Marine Le Pen e l'estrema destra europea in generale, tant'è che il suo modello è piuttosto Margaret Thatcher: per lui difendere i diritti dei gay significa difendere, anche in contrapposizione con gli immigrati musulmani, un valore olandese. Profondamente euroscettico, vuole un referendum per uscire dall'Ue e tornare al fiorino. Distribuisce infatti vecchie finte banconote olandesi con la sua faccia, e dice che vorrebbe che l'Olanda fosse totalmente indipendente, come la Svizzera. Il suo partito conta 12 deputati nei Paesi Bassi e tre al Parlamento europeo.
(D.C.P.)
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