Haji Ibrahim Nehramli, simbolo dei nuovi ricchi azeri, sta costruendo una metropoli sul Mar Caspio. Un progetto da 100 miliardi di dollari, dice lui. Con centinaia di isole artificiali, la torre più alta al mondo e una statua dedicata ad Aliyev. Siamo andati a vedere di cosa si tratta.

Haji Ibrahim Nehramli nel suo ufficio con mobili Lamborghini e la foto di Aliyev
Si presenta con un biglietto da visita placcato oro, sull’anulare un diamante da cinque carati. Poi precisa: «Quando metto l’orologio bello, che vale un milione ?di dollari, lo abbino a un diamante da 14 carati». Haji Ibrahim Nehramli, 57 anni, è il più noto dei paperoni azeri. Gente che crede di non aver nulla da invidiare ai miliardari del Golfo Persico. Nehramli, per dire, vuole costruire ?una città sul Mar Caspio ?da 2 milioni di abitanti. Più ?di quelli di Milano o Vienna.

?Si chiamerà Khazar Islands ?e i primi quattro palazzi sono già in costruzione. Nel suo ufficio, arredato con mobili ?di Tonino Lamborghini, ?è incorniciato lo schizzo originale: 75 isole artificiali, 150 ponti, il grattacielo più alto al mondo. «La città sarà lunga 17 chilometri e larga 17, verrà gente da ogni nazione, abbiamo già fatto accordi preliminari con 250 acquirenti», assicura Kristjana Duhanaj, svedese di 20 anni, che racconta di essere stata assunta come responsabile vendite dopo che Nehramli l’ha notata ?ad un concorso di bellezza ?a Baku.
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Lui, titolare ?della Avesta Consern, ?ex parlamentare proveniente dalla ?stessa regione degli Aliyev (il Naxcivan), dice di finanziarsi solo con credito bancario. E garantisce: «La mia ricchezza è la mia anima». Un’anima che avrà bisogno di fortuna. Per realizzare il progetto - fine lavori nel 2035 - Nehramli prevede un investimento di 100 miliardi di dollari. Forse per attirare su di sé un po’ ?di buona sorte, all’interno ?del cantiere gli operai stanno costruendo una statua dedicata a Heydar Aliyev, il padre dell’attuale presidente. Non tutto, però, deve filare liscio visto che nei giorni scorsi, subito dopo la nostra visita, Nehramli è stato convocato dalla polizia per aver ritardato la restituzione dei prestiti ottenuti da una banca pubblica. «Mi hanno vietato di lasciare il Paese, ma contro di me non ci sono accuse di reato», ha dichiarato alla stampa.

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