
?Si chiamerà Khazar Islands ?e i primi quattro palazzi sono già in costruzione. Nel suo ufficio, arredato con mobili ?di Tonino Lamborghini, ?è incorniciato lo schizzo originale: 75 isole artificiali, 150 ponti, il grattacielo più alto al mondo. «La città sarà lunga 17 chilometri e larga 17, verrà gente da ogni nazione, abbiamo già fatto accordi preliminari con 250 acquirenti», assicura Kristjana Duhanaj, svedese di 20 anni, che racconta di essere stata assunta come responsabile vendite dopo che Nehramli l’ha notata ?ad un concorso di bellezza ?a Baku.
Lui, titolare ?della Avesta Consern, ?ex parlamentare proveniente dalla ?stessa regione degli Aliyev (il Naxcivan), dice di finanziarsi solo con credito bancario. E garantisce: «La mia ricchezza è la mia anima». Un’anima che avrà bisogno di fortuna. Per realizzare il progetto - fine lavori nel 2035 - Nehramli prevede un investimento di 100 miliardi di dollari. Forse per attirare su di sé un po’ ?di buona sorte, all’interno ?del cantiere gli operai stanno costruendo una statua dedicata a Heydar Aliyev, il padre dell’attuale presidente. Non tutto, però, deve filare liscio visto che nei giorni scorsi, subito dopo la nostra visita, Nehramli è stato convocato dalla polizia per aver ritardato la restituzione dei prestiti ottenuti da una banca pubblica. «Mi hanno vietato di lasciare il Paese, ma contro di me non ci sono accuse di reato», ha dichiarato alla stampa.