Dopo la decapitazione nella scuola, la strage di Nizza. Mentre la pandemia sembra fuori controllo. Ora iIl Paese dovrà dimostrare di saper far fronte a una pericolosa sovrapposizione di emergenze
Di nuovo confinata, di nuovo sotto attacco. Due settimane dopo lo shock della decapitazione di Samuel Paty, un altro attentato è avvenuto a Nizza. All’interno della Cattedrale Notre Dame de l’Assomption una donna è stata decapitata, un uomo pugnalato, mentre la terza vittima sarebbe stata uccisa in un locale davanti alla basilica, dove si era rifugiata. Il colpevole, che avrebbe ripetutamente gridato “Allah Akbar”, è stato colpito e ferito. La Procura nazionale antiterrorismo (PNAT)
ha annunciato di aver aperto un’indagine per "omicidio e tentato omicidio in relazione a un'impresa terroristica" e "associazione di malfattori terroristica criminale". Nel 2016 Nizza è già stata colpita da un attacco terrorista realizzato con un camion che provocò 86 vittime e 458 feriti.
Il sindaco di Nizza Christian Estrosi, membro del partito di destra I Repubblicani, ha scritto su& Twitter: “#Nizza06 è ancora una volta toccata nel suo cuore dall'islamofascismo, che non smetto mai di denunciare”.
Il Consiglio del culto francese musulmano
ha invitato i musulmani di Francia “ad annullare i festeggiamenti di Mawlid (
commemorazione della nascita del profeta Maometto ndr) in solidarietà con le vittime” dell'attentato.
Due virus letali scuotono la Francia in questo inizio d’autunno incerto : il terrorismo e il covid. Nuovi stati d’allerta e dispositivi sono stati applicati a tutto il paese per far fronte alle emergenze: prima “allerta massima” e poi “vulnerabilità elevata” per i contagi da covid in quasi tutti i dipartimenti, mentre il piano “vigipirata”, strumento di sicurezza e difesa contro il terrorismo, è stato portato al livello “urgenza attentato”. Come l’Italia, anche i vicini d’oltralpe sono soggetti alle imprevedibili evoluzioni della pandemia, ma devono confrontarsi con la difficile sfida di attacchi islamisti perpetrati da alcuni individui su tutto il territorio.
Domenica 25 ottobre la Francia ha registrato un picco di contagi: più di 52.000 in 24 ore, mentre il 28 ottobre si contano
244 decessi per covid solo negli ospedali. Mercoledì sera il presidente Macron ha annunciato un nuovo confinamento di un mese che consentirà però a lavoratori e studenti di continuare le loro attività (università escluse), permettendo anche le visite negli ospizi. A proposito dell’epidemia ha affermato che tutti in Europa “siamo travolti da una seconda ondata che sarà senza dubbio più dura e mortale”.
Il ministro della salute Olivier Veran ha già parlato di una possibile “
terza ondata”. Mentre la gestione della crisi sanitaria e la comunicazione delle decisioni strategiche del governo vengono criticate, crescono le tensioni intorno a Macron e a Charlie Hebdo.
Duri attacchi provengono dal Medio Oriente dopo che il presidente francese ha difeso la libertà di caricatura del Profeta
nel corso dell’omaggio nazionale al professore decapitato vittima di un attacco islamista. Dall’Università Sorbona di Parigi « il nostro luogo del sapere universale », « il luogo dell’umanesimo », come lui stesso l’ha definito, Macron ha evocato la difesa della libertà e dello spirito critico, affermando che « non rinunceremo alle caricature, ai disegni, anche se altri arretrano».
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha reagito prima mettendo in discussione la "salute mentale" di Emmanuel Macron, poi invitando i cittadini a boicottare i prodotti a marchio francese. La Turchia e la Francia sono entrambe membri dell'alleanza militare della NATO, ma sono state in disaccordo su questioni quali la Siria e la Libia, la giurisdizione marittima nel Mediterraneo orientale e il conflitto nel Nagorno Karabakh. Il 12 ottobre, dopo l’Olanda e la Germania, la Francia ha annunciato di “sospendere qualsiasi progetto di esportazione in Turchia di materiale bellico che potrebbe essere usato nell'offensiva in Siria”.
Di fronte alla reazione di Erdogan, Macron
ha richiamato l’ambasciatore francese ad Ankara e diversi leader europei hanno espresso il loro sostegno al presidente francese, come il primo ministro olandese
Mark Rutte e il portavoce della cancelliera Angela Merkel Steffan Seibert, il quale ha definito “diffamatorie” le dichiarazioni del presidente turco. Il presidente italiano Giuseppe Conte ha affermato su Twitter “le dichiarazioni del presidente Erdogan sul presidente Macron sono inaccettabili. Le invettive personali non aiutano l'agenda positiva che l'UE vuole perseguire con la Turchia, ma al contrario allontanano le soluzioni. Piena solidarietà con il Presidente @EmmanuelMacron”.
I prodotti francesi sono stati tolti dagli scaffali dei supermercati di Doha, la capitale del Qatar. Sui social network sono stati diffusi video che mostravano gli scaffali dei supermercati in Giordania svuotati dei prodotti francesi o sostituiti da quelli di altri paesi. I video sono stati accompagnati dall’hashtag #FranceBoycott o #OurProphetIsARedLine ("Il nostro profeta è una linea rossa"). Lunedì il ministro iraniano degli affari esteri, Mohammad Javad Zarif, ha accusato la Francia « di alimentare l’estremismo» e di “insultare 1,9 miliardi di musulmani e i loro elementi sacri”.
Il fuoco si è riacceso quando, martedì sera, la rivista satirica francese Charlie Hebdo ha pubblicato online la nuova copertina che raffigura Erdogan in mutande mentre solleva il velo di una donna. Su Twitter Fahrettin Altun, il portavoce di Erdogan, ha accusato il giornale di "
razzismo culturale" affermando che "l'agenda anti-musulmana del presidente francese Macron sta dando i suoi frutti". Dopo aver condannato l’attentato di Nizza il portavoce ha scritto “il nostro Presidente ha sempre fatto appello alla cooperazione contro il terrorismo e l'estremismo. Rinnoviamo ancora una volta questo appello mentre rifiutiamo la retorica e le azioni dannose contro la nostra religione e la nostra cultura senza badare alla sua fonte ideologica”.
La Francia dovrà dimostrare di saper far fronte a una pericolosa sovrapposizione di emergenze, stretta nella doppia morsa del terrorismo e di un’epidemia che sembra fuori controllo.