Alice Bah Kuhnke: «La fiducia è la nostra arma contro chi vuole danneggiare l’Unione»

Un Europarlamento più trasparente e una leadership che ispiri con le sue azioni. Queste sono le priorità per costruire un’Aula e un’Unione forte. Parla la verde svedese in corsa per la presidenza

Che non sia candidata per vincere la verde Alice Bah Kuhnke, classe 1971, lo sa benissimo. Ma sa anche che ogni singolo voto che riceverà servirà nel ricordare a Roberta Metsola, ormai scontata vincitrice delle elezioni al secondo mandato dell'Europarlamento, gli impegni che prenderà con tutta l'aula e la coalizione che la sostiene.

 

«I voti verranno dai Verdi e poi da molti socialisti e liberali che non riescono a votare una donna conservatrice con una posizione netta contro l'aborto. E più voti avrò più forza avremo per spingere Metsola a rispettare le promesse».

 

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Quali saranno gli impegni che volete che si assuma?
«Ne abbiamo parlato insieme a lei. E lei ha detto che tra le sue priorità rientrerà il rispetto della diversità, la lotta alle molestie sessuali, la lotta contro i cambiamenti climatici. È d'accordo con noi Verdi su molti punti ma avrà bisogno di uno stimolo quando sarà presidente».

 

Come è nata questa candidatura a sei giorni dal voto di martedì 18 gennaio?
«Negli ultimi mesi abbiamo delineato le nostre richieste e abbiamo preso contatti con gli altri gruppi per discuterle. Ma la coalizione Ursula (formata da popolari, socialisti e liberali) non ci ha risposto. Poi abbiamo provato a negoziare e a evidenziare le azioni da mettere in campo perché il Parlamento possa fare una differenza in Europa, ma non ci hanno mai invitato alle negoziazioni. Non ci è rimasta altra via che dimostrare ai cittadini che ci sono sempre alternative e così abbiamo iniziato il processo per selezionare una candidata. Il gruppo ha scelto me come candidata alla presidenza e i due candidati alla vicepresidenza, la finlandese Heidi Hautala e il membro del partito dei Pirati cechi Marcel Kolaja, già vice-presidente».

 

Quali sono le sue priorità per il parlamento europeo?
«Dobbiamo essere i migliori, l'istituzione migliore, aperta e trasparente, perché la fiducia dei cittadini è la nostra maggiore difesa contro le minacce esterne, come quella russa. Chi ha intenzione di danneggiare la nostra democrazia utilizza le crepe tra noi cittadini europei, e non solo quelle tra stati. Dobbiamo impedirlo. Una cosa è la tutela della diversità, un'altra la nostra coesione. Ma la presidente deve dimostrarlo con le sue azioni».

 

Anche nel confronto con Commissione e Consiglio...
«Il parlamento è l'unica istituzione democraticamente eletta, ed è nostro dovere costringere Commissione e Consiglio ad assumersi la responsabilità delle loro azioni quando ad esempio gli stati membri violano i diritti umani. Non sono solo la Polonia e l'Ungheria. È importante che il parlamento pretenda che i Trattati europei siano rispettati e difesi in un momento in cui l'Unione e i suoi cittadini sono sotto attacco».

 

Lei è stata presidente della Commissione parlamentare in difesa dei diritti delle donne. Cosa propone su questo piano?
«Vorremmo che venisse istituito un training per tutti i parlamentari contro le molestie sessuali, in modo che non ci sia più alcun dubbio su cosa è una molestia e cosa non lo è. Ma vorrei aggiungere che chiarezza e trasparenza devono essere sempre il modus vivendi del parlamento, che deve essere molto più trasparente di quanto non sia in tutte le sue procedure. I cittadini devono sapere cosa facciamo con i loro soldi e non ci deve essere alcun dubbio su come li utilizziamo. Molti politici parlano di gestire i soldi dei consumatori con attenzione ma non lo fanno: da ciò nascono molti problemi perché cosi i cittadini europei perdono fiducia, offrendo il fianco ai nemici. Non possiamo permetterci di essere deboli».

 

Si spieghi
«Siamo diventati la regione più ricca e libera del mondo e questo è qualcosa di cui dobbiamo renderci conto, interiorizzarlo. Ma la nostra libertà è una minaccia per leader come Vladimir Putin e Xi Jinping».

 

La leader dell’Eurocamera dovrà essere dunque irreprensibile sotto tanti punti di vista
«Ha il dovere di guidare dando l'esempio in prima persona. Come aveva fatto David Sassoli, che è stata una voce forte per la democrazia e per la protezione dei più deboli».

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