L'accordo tra Italia e Albania sui migranti. La guerra degli ospedali a Gaza. Lo scambio di persona in Portogallo. La giunta in crisi in Myanmar. Le proteste per l'ambiente a Panama. Ecco i fatti della settimana

Ue, l’accordo Italia-Albania sui migranti è «fuori dal diritto»
L’accordo tra Italia e Albania che prevede l’apertura di due centri italiani per la gestione dei migranti in territorio albanese, molto criticato da attivisti e organizzazioni per la tutela dei diritti umani, «non viola il diritto dell’Unione europea», ha detto la commissaria europea per l'immigrazione Ylva Johansson. Perché «non è applicabile. È al di fuori del diritto comunitario». Il governo italiano ha preso bene la notizia. Ma non è detto che sia buona visto che di come funzioneranno i campi ancora non si sa nulla e non esistono precedenti. «Il diritto dell'Ue non è applicabile al di fuori del territorio dell'UE, ma il diritto italiano lo è», ha detto Johansson. Mercoledì scorso il governo albanese ha annunciato di aver presentato al parlamento una legge che approverà l’accordo con l’Italia. 

 

Territori palestinesi, la guerra agli ospedali esce da Gaza
Come riporta l'agenzia i stampa Palestinese Wafa, le forze israeliane hanno assediato l'ospedale Ibn Sina di Jenin. in Cisgiordania. Secondo i testimoni, hanno costretto il personale medico a evacuare anche se alcuni si sono rifiutati. Tre palestinesi sono morti e altri nove sono rimasti feriti nell'attacco che invece ha coinvolto il campo profughi di Jenin. L'Onu continua a chiedere la creazione di uno spazio politico per «cercare una via d’uscita da questo orrore».

 

Usa e Cina, l'incontro tra Biden e Xi Jinping
Un anno dopo l’ultimo incontro, avvenuto durante il G20 di Bali del 2022, i due capi di Stati Uniti e Cina, Joe Biden e Xi Jinping, si sono incontrati il 15 novembre a San Francisco. Con l’obiettivo di rilanciare il dialogo e alleviare le rivalità: «Capirsi reciprocamente da leader a leader in modo chiaro e fare in modo che la competizione non sfoci in conflitto» è il proposito di Biden. «Il mondo è abbastanza grande per la convivenza e per il successo di Cina e Stati Uniti, due paesi che non possono voltarsi le spalle», ha detto Xi Jinping.  La questione di Taiwan resta la più delicata.

 

Amazzonia, la deforestazione finalmente rallenta
Il tasso di deforestazione della foresta amazzonica continua a decrescere. In un anno, tra agosto 2022 e agosto 2023, è sceso del 22,3 per cento, secondo i dati ufficiali dell’Inpe, l’Istituto brasiliano di ricerche spaziali. Che attraverso le immagini satellitari ha rilevato una diminuzione di 9 mila chilometri quadrati della superficie forestale. Dai dati si capisce che l’inversione della curva di deforestazione inizia a gennaio 2023, in coincidenza con l’insediamento del presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

 

Myanmar, la giunta militare è in crisi
La giunta del Myanmar si trova di fronte alla più grande sfida militare da quando ha preso il potere con un colpo di Stato a febbraio 2021. L’ultimo rapporto dell’Onu, secondo cui il nuovo fronte del conflitto nel Nord dello Stato Shan ha provocato lo sfollamento di oltre 50 mila persone e vittime civili, è anche una testimonianza del cambio di passo nella strategia dei combattenti anti-golpe, che sono riusciti a conquistare territori e avamposti militari. Infliggendo un duro colpo all’esercito anche sul piano psicologico. Come scrive Bbc, lo straordinario successo di un’alleanza di tre gruppi armati etnici nello Stato Shan nel cacciare l’esercito e la polizia da vaste aree lungo il confine con la Cina ha incoraggiato altre forze di opposizione intorno al Myanmar. Nello stato di Kayah, lungo il confine con la Thailandia, i ribelli di etnia Karenni, che già controllano gran parte dello stato, stanno attaccando la città principale di Loikaw e hanno già preso l'università». Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si dice preoccupato per l’escalation del conflitto.

 

Portogallo, scambio di persona
Nella trascrizione dell’intercettazione telefonica per sospetta corruzione compare il nome «Antonio Costa», ma si tratta del ministro dello Sviluppo economico, non del primo ministro portoghese che era stato eletto per la seconda volta nel 2022. E che a causa della «confusione» della Procura si è dimesso, pur dicendosi «totalmente estraneo alle accuse e con la coscienza tranquilla». Il presidente della Repubblica portoghese ha indetto le nuove elezioni per il 10 marzo 2024.

 

Uk, Cameron torna al governo
Dopo sette anni l’ex premier David Cameron, che si era dimesso dopo l’esito del referendum sulla Brexit, è di nuovo al governo del Regno Unito come ministro degli Esteri. Il rimpasto, voluto dal primo ministro Rishi Sunak, è iniziato con la rimozione di Suella Braverman da ministra dell’Interno, sostituita da James Cleverly, prima al Foreign Office. Cameron è stato prima nominato «lord» dal re, per poter superare i conflitti d’interesse e ricoprire incarichi di governo.

 

Panama, protesta per l’ambiente
«La guerra non è del popolo contro il popolo. È contro questi criminali che abbiamo al governo». Da parecchie settimane a Panama la popolazione protesta contro la compagnia canadese First Quantum Minerals, che gestisce una miniera di rame a cielo aperto. Preoccupati per i danni che potrebbe creare all’ambiente, i manifestanti chiedono al governo l’annullamento del contratto. Tra le proteste anche i blocchi stradali lungo la Panamericana, dove la settimana scorsa un uomo ha sparato a due manifestanti uccidendoli.