Nato come prodotto sperimentale prima della vendita di Twitter, Bluesky è cresciuto esponenzialmente. Autentica condivisione, al riparo dalla propaganda. All’insegna della libertà

Pochi giorni a Natale e in Gran Bretagna una nuova canzone è entrata nella corsa per diventare la numero uno del Natale 2024: Mr. Bluesky degli Electric Light Orchestra (Elo). «Il sole splende nel cielo. Non c'è una nuvola in vista. Ha smesso di piovere, tutti sono in scena. Non sapete che è un nuovo bellissimo giorno?» Idea del vecchio promotore della campagna “Rage Against The Machine for Christmas Number 1” Jon Morter, il suo lancio ha un duplice scopo. Promuove l'ultimo concerto degli Elo che si terrà il 13 luglio prossimo e diffonde la nuova piattaforma di social media Bluesky come alternativa a X, ormai palcscenico esclusivo di Elon Musk e della sua politica da oligarca russo. Non è un caso che proprio in Gran Bretagna si sia intensificata la sfida di Bluesky a Twitter. Dopo avere portato Trump alla Casa Bianca, Musk ha preso ad attaccare su X il premier britannico Keir Starmer, e potrebbe diventare il più grande donatore della storia del Regno Unito con un versamento di 80 milioni di sterline a favore del partito del fautore della Brexit, Nigel Farage. Quei 44 miliardi di euro con cui nel 2022 Musk comprò Twitter avrebbero dovuto siglare la sua fine imprenditoriale. Invece lo hanno trasformato nel leader della destra estremista mondiale, tanto che alcuni giornali come The Guardian e lo spagnolo La Vanguardia hanno deciso di non postare più su X. Bluesky è diventato il social media della resistenza. Di chi fugge dall'attivismo dell'estrema destra, dalla disinformazione e dalla discriminazione. Di chi vuole tornare allo spirito delle origini di Twitter, senza algoritmi manovrati ad arte per promuovere solo certi profili. Fino all'elezione di Trump alla Casa Bianca, Bluesky era una rete poco conosciuta. Ma dal giorno dopo le elezioni, centinaia di migliaia di utenti sono fuggiti dal megafono della politica trumpiana alla ricerca di un'alternativa. 

 

Bluesky è passato dai 13 milioni di ottobre ai 23 milioni di iscritti di novembre: una crescita spettacolare che ha costretto la sua amministratrice delegata Jay Graber, ingegnera informatica di 33 anni, ad allargare la squadra di moderazione da 25 a 100 persone in pochi giorni. Il nome Bluesky era stato scelto da Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, per un progetto di ricerca all'interno dell’azienda prima che questa fosse venduta. Obiettivo: costruire una rete sociale distribuita, in cui gli utenti potessero scegliere o creare feed algoritmici, servizi di moderazione gestiti dall'utente e, fiore all'occhiello, “starter pack”: un kit di avvio per consentire ai nuovi arrivati di seguire rapidamente un gran numero di account correlati all'interno di una sottocultura di riferimento. Il nuovo social media, operato da una benefit corporation, ovvero da una società che vuole avere un impatto sociale positivo, aspirava a essere davvero “sociale”, dunque gestito dalla comunità, come suggerisce il suo nome: un cielo blu e aperto in cui l'uccellino di Twitter potesse tornare a volare libero. Neanche fosse destino, anche il nome originario di Graber, figlia di una fisioterapista cinese e di un matematico svizzero, è Lantian, Cielo Blu in cinese. La madre, che aveva sofferto la rivoluzione culturale prima di emigrare negli Usa, lo aveva dato alla figlia come augurio che potesse vivere sempre libera. Esattamente come vorrebbero gli esuli di X. Che il corsaro nero non lo tollerano più.