Sembra un sogno, eppure in Etiopia è successo davvero. Nella notte tra il 15 e 16 marzo i clienti della Bce, tra i più importanti istituti del Paese, hanno scoperto che sarebbe stato possibile ritirare (o trasferire tramite bonifico dall’app) più soldi di quelli a disposizione sul proprio conto.
Così in tantissimi si sono immediatamente recati ai bancomat, nel tentativo di prelevare quanto più denaro possibile, prima che i funzionari della Banca si rendessero conto dell’errore e bloccassero le transazioni. A beneficiare del “momento fortunato” sono stati per la maggior parte studenti universitari che tramite social e chat hanno saputo subito quello che stava succedendo: «Non credevo fosse vero», ha detto uno di loro alla Bbc, ricordando quando verso l’una di notte i suoi amici gli hanno detto che avrebbe potuto ritirare il denaro che voleva dalla Banca commerciale dell’Etiopia.
Non è stata ufficializzata la cifra totale dei soldi che sono stati ritirati in poche ore ma sembra che si aggiri intorno ai 37 milioni di euro. E che i bonifici eseguiti siano almeno 490 mila. Per il presidente della Banca Abe Sano la perdita subita sarebbe piccola se paragonata al complesso delle attività dell’istituto fondato 82 anni fa, in cui 38 milioni di persone detengono conti.
Si sarebbe trattato di un «problema tecnico» verificatosi durante le «le attività di manutenzione e ispezione», non di un attacco informatico. Per questo i clienti non avrebbero niente di cui preoccuparsi, secondo le dichiarazioni rilasciate dalla Bce. Che però invita chiunque abbia ritirato più soldi di quelli in suo possesso a restituirli, in modo da non incorrere in sanzioni penali. A leggere le testimonianze raccolte dalla Bcc, sembra che le università stiano invitando gli allievi a restituire il denaro prelevato nella notte tra venerdì e sabato scorsi, mentre altri studenti stanno già volontariamente dando indietro le somme ritirate. Ma non è noto l'ammontare recuperato dalla Banca né effettivamente quanto successo stiano avendo i suoi tentativi di recuperare i soldi persi.