Accade all'estero

La Danimarca ha impiantato la spirale anticoncezionale a migliaia di donne inuit. Che ora fanno causa

di Chiara Sgreccia   8 marzo 2024

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E poi la strage silenziosa di Gaza, l'aborto nella costituzione francese, il trionfo di Trump, lo stato di emergenza ad Haiti e la base Nato in Albania. Ecco i fatti della settimana

Groenlandia, le donne indigene fanno causa alla Danimarca
Sono 143 le donne inuit della Groenlandia che hanno fatto causa alla Danimarca, perché nei loro corpi, tra gli anni ’60 e ’70 del Novecento, sarebbero state impiantate spirali anti-concezionali senza consenso. Per limitare la crescita della popolazione locale. Le donne che hanno fatto causa sarebbero solo una piccola parte delle migliaia, probabilmente 4.500, coinvolte. Il risarcimento totale richiesto è di oltre 6 milioni di dollari, circa 44 mila a testa.

 

Gaza, morte silenziosa
Mentre le speranze di una tregua si affievoliscono e i camion di aiuti entrano con il contagocce a causa degli estenuanti controlli di Israele, la popolazione di Gaza continua a morire. Non solo per i bombardamenti ma anche di fame. Il portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf Al-Qudra, ha dichiarato che il numero di persone che hanno perso la vita a causa di malnutrizione è salito a 20. Anche se si sospetta che le cifre siano più alte.

 

Usa, Trump è eleggibile e trionfa al Super Tuesday
La Corte suprema degli Stati Uniti, all’unanimità, ha respinto i tentativi dei singoli Stati di squalificare l’ex presidente Donald Trump dalla corsa per le elezioni presidenziali. Perché – hanno dichiarato i giudici – solo il Congresso Usa ha il potere di utilizzare la clausola che vieta le cariche pubbliche ai funzionari coinvolti in insurrezioni contro la Costituzione: «Una grande decisione, una grande vittoria per l’America», ha esultato Trump sul suo social Truth, pochi giorni prima del successo ottenuto per il Super Tuesday, martedì 5 marzo, il giorno più importante delle primarie americane, quando ha conquistato 14 Stati su 15. Rimanendo l’unico candidato repubblicano per la Casa Bianca visto che la sua rivale Nikky Haley si è ritirata.

 

Francia, l'aborto è in Costituzione
Dopo l’ok dell’Assemblea nazionale e del Senato, anche le due camere del Parlamento riunite in Congresso votano per inserire il diritto all’aborto nella Costituzione. La maggioranza è stata schiacciante: 780 voti a favore, 72 contro. Così la Francia diventa il primo paese al mondo a garantire espressamente la libertà delle donne a interrompere volontariamente la gravidanza: «In un momento in cui i diritti della donna sono minacciati in tutto il mondo. La Francia si alza e si pone all'avanguardia del progresso», ha commentato il primo ministro Gabriel Attal.

 

Ucraina, attacco russo a Odessa
Sono morte cinque persone a Odessa, in Ucraina a causa di un’esplosione, secondo le fonti  avvenuta vicino al porto della città. A circa 200 metri di distanza da dove si sarebbe dovuto svolgere l’incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il premier greco Kyriakos Mitsotakis: «Abbiamo sentito e visto questo attacco. Vedete con chi abbiamo a che fare. A loro non importa dove colpire. So che ci sono state delle vittime. Non conosco i dettagli, ma so che ci sono morti e feriti», ha commentato Zelensky.

 

L’anno nero per i bambini secondo Save the Children
Secondo l’ultimo report di Save the Children, nel mondo nel 2023, ogni giorno circa 29 mila bambini sono stati costretti a lasciare le proprie case nei dieci peggiori scenari di crisi mondiali. Facendo salire la cifra totale dei minori sfollati per diversi fattori – dalle guerre al cambiamento climatico – a quasi 50 milioni. Si tratta del dato più alto mai registrato. È il Sudan il Paese in cui, da quando è scoppiata la guerra lo scorso aprile, il maggior numero di bambini ha dovuto lasciare la propria abitazione: 4,1 milioni.

 

Haiti, stato d’emergenza
Il 3 marzo il governo di Haiti ha dichiarato lo stato di emergenza, visto il caos che sta sconvolgendo il Paese da quando il primo ministro Ariel Henry non ha organizzato, come aveva promesso, le elezioni nel 2023. I manifestanti chiedono le dimissioni del premier,  che nel frattempo non riesce a rientrare nel Paese dopo essersi recato in Kenya per chiedere l’invio di una forza di sicurezza multinazionale per ristabilire l’ordine nel Paese. Negli ultimi giorni la situazione è peggiorata: bande armate hanno assaltato le stazioni di polizia e le carceri permettendo a quasi 4 mila prigionieri di scappare.

 

Albania, una nuova base Nato
La Nato ha aperto una nuova base aerea in Albania: Kucova. Era stata costruita in epoca sovietica e per la sua riapertura l’Alleanza atlantica ha speso più di 50 milioni di euro. «Un ulteriore elemento di sicurezza per la regione dei Balcani occidentali, che tutti sappiamo essere minacciata dalle ambizioni neoimperialiste della Federazione russa», ha commentato il primo ministro Edi Rama. Due aerei in volo dalla base Nato di Aviano, in Italia, sono atterrati a Kucova per celebrare l’apertura.

 

Iran, la bassa affluenza è una protesta
Circa 25 milioni di iraniani, su 61 milioni di aventi diritto al voto, sono andati alle urne il 1° marzo per eleggere i nuovi membri del Parlamento. L’affluenza, al 41 per cento, è stata la più bassa da quando l’Iran è diventata una Repubblica islamica sciita. Le elezioni, secondo gli osservatori internazionali, sono state una prova di legittimità per l’establishment, che mantiene il controllo sul Parlamento, anche dopo le proteste economiche e sociali che hanno scosso il Paese. Ma la bassa affluenza dovrebbe fare riflettere.