Uno scontro diretto tra Stati Uniti e Russia? È possibile, nel caso in cui la crisi in Ucraina peggiorasse: uno scenario remoto, ma non improbabile. Questa volta l’allarma arriva direttamente dal Pentagono e, nello specifico, dal generale Gregory Guillot, comandante del Comando settentrionale degli Usa e del Comando di Difesa aerospaziale del Nord America, in una dichiarazione preparata per le audizioni davanti alla Commissione per le Forze Armate del Senato. E alla vigilia degli importanti colloqui ad altissimi livelli di Istanbul, a cui dovrebbero partecipare il leader di Kiev, Volodomyr Zelensky, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (la presenza di Putin sembrerebbe da escludersi) e il segretario di Stato americano Marco Rubio. “La probabilità di un conflitto diretto tra gli Stati Uniti e uno dei suoi principali avversari – Russia, Cina, Corea del Nord e Iran – è in aumento”, ha affermato Guillot.
Sebbene tali nazioni “cerchino formalmente di evitare un conflitto armato con gli Stati Uniti”, ha sottolineato il generale, la loro convinzione nel “declino dell’Occidente” alimenta una volontà crescente di sfidare gli Stati Uniti, con un conseguente rischio di errori di calcolo, soprattutto in tempi di crisi. Il generale americano ha anche in guardia anche sul rischio, per le forze statunitensi, di essere coinvolti direttamente nelle tensioni con l’Iran, considerato che il Medio Oriente, anche alla luce dell’annuncio di Benjamin Netanyahu dell’intensificazione delle operazioni a Gaza, resta un focolaio pericoloso.
Russia ma non solo. Guillot ha anche puntato i riflettori su Taiwan e mar cinese medievale, potenziali punti d’innesco per un’eventuale conflitto tra Pechino e Washington. Il generale ha messo anche in guardia sul rischio d’escalation ancora presente con la Corea del Nord. Il messaggio di Guillot ai senatori è chiaro: è necessario che le forze armate statunitensi siano in uno stato di vigilanza costante, considerato il quadro geopolitico instabile e altamente volatile, in cui il pericolo si un conflitto diretto tra superpotenze è tornato a farsi concreto.